(ANSA) - LANUSEI, 04 SET - All'ospedale Santa Maria della
Mercede di Lanusei non nascono bambini da tre anni e le madri
ogliastrine, dal 18 settembre 2021 data della prima la prima
chiusura, sono costrette a lunghi viaggi nei vari ospedali
dell'Isola.
L'assocazione #giulemanidallogliastra, dopo anni di lotte per
difendere l'ospedale del territorio, torna alla carica per
difendere il diritto alla salute e annuncia "un autunno di lotta
fino alle proteste più estreme".
"Tutta la popolazione ogliastrina non smetterà mai di
difendere il diritto a nascere, crescere, vivere e morire nel
suo territorio - scrive in un comunicato Adriano Micheli leader
dell'associazione -. Diritto che ci viene negato da troppo
tempo, prepariamoci a un ennesimo autunno di lotte per difendere
un diritto costituzionale che ci viene negato. L'Ogliastra deve
avere gli stessi diritti di tutti i cittadini del mondo".
Micheli ricorda le battaglie fatte sin qui e le risposte mai
arrivate dalla classe politica regionale: "Ci hanno riempito di
balle, di parole, di promesse ma le gravide ogliastrine
continuano assieme alle loro famiglie a dei calvari senza fine -
prosegue il componente dell'associazione -. E' incredibile come
in tre anni non si sia riusciti a mettere fine al disagio.
Chiediamo con forza alla politica regionale e locale di mettere
fine al problema. La lotta non ci spaventa abbiamo già in mente
azioni che coinvolgeranno tutte le comunità, chi di dovere si
metta una mano nella coscienza", conclude Micheli. (ANSA).
Punto nascita a Lanusei chiuso da tre anni, nuova protesta
'L'Ogliastra deve avere gli stessi diritti di tutti gli altri'