Sardegna

'Ricorso Governo su moratoria eolico attacco ad autonomia sarda'

Lettera 16 sindaci Campo largo a Todde 'riscrivere lo statuto'

Redazione Ansa

(ANSA) - CAGLIARI, 04 SET - L'autonomia speciale della Sardegna "è sotto attacco": l'impugnazione da parte del governo della legge 5, che blocca per 18 mesi la realizzazione di impianti da energia rinnovabile in Sardegna, violerebbe le prerogative statutarie della Regione in materia urbanistica, paesaggistica e ambientale. L'allarme arriva da sedici primi cittadini sardi del campo largo di centrosinistra, tra i quali quelli di Cagliari, Sassari, Iglesias, Quartu, Alghero, Elmas e Pula, che hanno firmato un documento inviato alla presidente della Regione, Alessandra Todde, e a quello del Consiglio regionale, Piero Comandini.
    Il messaggio è chiaro: "L'atteggiamento del governo, che ha ricorso a un atto inusuale e straordinario come la richiesta di sospensiva per bloccare l'efficacia della legge regionale, è la cartina al tornasole della scarsa o nulla considerazione in cui è tenuta la nostra autonomia speciale - scrivono -, di quanto desueto ed anacronistico sia diventato il nostro istituto autonomistico. È arrivato il momento di avviare 'una nuova fase costituente' della nostra autonomia. Bisogna riscrivere lo Statuto sardo".
    Per i sindaci bisogna procedere in fretta: "Rinegoziare il patto costituzionale che lega la Sardegna allo Stato italiano - chiedono -. Un patto tra uguali, senza vincoli gerarchici, che assicuri alla Sardegna più poteri su tutte quelle materie dove più arrogante e invadente è la presenza dello Stato: servitù militari, paesaggio, ambiente, energia, beni culturali, ruolo internazionale della Regione".
    Tutto questo però "deve avvenire attraverso un ampio coinvolgimento della società sarda in tutte le sue articolazioni - sottolineano -. Una mobilitazione dal basso del popolo sardo che deve vedere protagonista la presidente della Regione, a cui i cittadini, il 25 di febbraio, hanno affidato la salvaguardia delle nostre prerogative autonomistiche, la difesa della nostra identità di popolo".

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