Sardegna

Rinnovabili: sindaci Cagliaritano, 'punto fermo è confronto'

Incontro a Cagliari con la presidente Todde sulle aree idonee

Redazione Ansa

"La nostra posizione è netta, questo territorio è contro l'installazione delle pale eoliche, in particolare a mare perché rovinerebbero tutta l'economia della zona e anche tutto il lavoro che abbiamo svolto per sviluppare un turismo sostenibile e alla alla realizzazione dell'area marina protetta su cui abbiamo lavorato per 12 anni".

La sindaca del Comune di Domus de Maria Maria Concetta Spada non ha tentennamenti per quanto riguarda i contributi da dare alla Regione sulla definizione delle aree idonee a ospitare impianti da fonti rinnovabili, rispondendo ai giornalisti a margine dell'incontro alla Fiera di Cagliari tra i sindaci del sud Sardegna e la governatrice Todde: "A Domus De Maria non ci sono aree idonee, siamo in un'area pregiata, privilegiata, da cui deriva tutta l'economia della zona".

Più pragmatica la posizione di Walter Cabasino, primo cittadino di Pula: "Non possiamo pensare che l'energia debba essere prodotta sempre in casa degli altri - spiega -. Noi siamo per la transizione energetica, però per che tenga conto delle reali esigenze della Sardegna, quindi siamo contro la speculazione energetica". Altro punto fermo, "non deve essere scippata la possibilità di pianificazione da parte delle amministrazioni comunali".

Presente anche la sindaca di Sinnai, Barbara Pusceddu, firmataria della lettera dei primi cittadini del campo largo contro l'impugnazione della cosiddetta moratoria da parte del governo: "L'autonomia speciale deve essere garantita - spiega -, soprattutto quando si parla di utilizzo di un territorio così fragile come quello della Sardegna, che ha necessità di essere tutelata dal punto di vista paesaggistico, naturalistico, turistico, produttivo e soprattutto ambientale ed energetico".

Un confronto apprezzato anche dal sindaco di Barrali, e consigliere regionale Fdi, Fausto Piga: "Quando ci si riunisce per confrontarsi, per condividere è sempre una bella notizia - sottolinea - ora si deve fare un percorso comune con cittadini, comunità, sindaci e politica per cercare la soluzione migliore che tuteli il nostro paesaggio, la nostra identità sarda".
  

Massima Zedda, "il Governo potrebbe bloccare l'assalto invece impugna leggi a tutela dei nostri territori"

"Se il Governo Meloni avesse a cuore la tutela del territorio nazionale contro le speculazioni, potrebbe intervenire in modo immediato per bloccare la devastazione dell'ambiente. E invece impugnano le leggi a tutela dei nostri territori". Lo ha detto il sindaco di Cagliari, Massimo Zedda, durante l'incontro alla Fiera tra sindaci e la governatrice Alessandra Todde sulle aree idonee per l'istallazione di impianti eolici e fotovoltaici in Sardegna. "È stato un momento importante. È giusto coinvolgere i sindaci, specialmente di fronte alle sempre maggiori richieste riguardanti l'eolico e il fotovoltaico che rischiano di deturpare il paesaggio e l'ambiente", ha detto Zedda.

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Rinnovabili: Zedda, 'governo può fermare devastazione ambiente'

 

Il sindaco del capoluogo ha poi evidenziato che, pur non essendo direttamente coinvolta in questi sviluppi, la città di Cagliari non è esente da interessi legati all'energia rinnovabile. "Cagliari non è interessata dall'eolico e dal fotovoltaico, come invece avviene per alcuni Comuni che fanno parte della Città Metropolitana. Il Golfo degli Angeli risulta oggetto di interessi per quanto riguarda l'eolico a mare. In merito a questo - ha precisato - il Puc non può operare, per cui dobbiamo interrogarci su quali strumenti possono essere utili".

Un punto nodale sollevato da Zedda riguarda la sottrazione delle competenze autorizzative alle Regioni, ai Comuni e agli enti locali, che ora spettano allo Stato. "Lo Stato ha sottratto le competenze sulle autorizzazioni alle Regioni, ai Comuni, alle Città Metropolitane e alle Province", ha detto il sindaco di Cagliari, aggiungendo che sarebbe auspicabile un'iniziativa popolare, anche oltre i confini della Sardegna, per promuovere un referendum sull'energia pubblica e ripristinare tali competenze a livello locale. 

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