(ANSA) - MILANO, 11 SET - Oltre 48 mila euro, al netto delle
spese legali, è la somma riconosciuta per ingiusta detenzione a
Jonella Ligresti, la quale dopo aver trascorso tra il luglio
2013 e il luglio 2014 circa quattro mesi in carcere e otto ai
domiciliari, nel maggio 2021 si è vista annullare con decreto di
archiviazione la condanna di primo grado per l'inchiesta su
Fondiaria-Saidella procura di Torino.
Lo ha deciso la quinta Corte d'Appello di Milano a cui la
figlia del costruttore siciliano scomparso nel 2018, con il suo
avvocato, Lucio Lucia, aveva chiesto "la somma massina", ossia
più di 516 mila euro, a causa delle "gravissime conseguenze
personali, familiari e personali" dovute alla "privazione della
libertà" per 366 giorni complessivi, e al "clamore mediatico
della vicenda".
"Una simile situazione personale e familiare" dovuta alla
detenzione "rende evidente e palese che l'indennizzo dovuto deve
essere adeguatamente personalizzato per risultare rispettoso di
quanto ingiustamente patito" . Ma l'iniziale somma di 97.079,23
euro, calcolata in base a una serie di parametri, è stata
dimezzata a 48.539,62 euro, in quanto la Corte ha ritenuto "la
sussistenza di una colpa lieve in capo" alla primogenita di
Salvatore Ligresti. "Colpa lieve" che, pur incidendo sulla sua
"entità" non ha impedito l'indennizzo, e che la difesa contesta
ritenendo non sia addebitabile alcuna responsabilità. (ANSA).
Ingiusta detenzione, Stato versi 48mila euro a Jonella Ligresti
Giudici Milano: 'Molte conseguenze familiari e personali patite'