(ANSA) - CAGLIARI, 14 SET - "Possiamo triplicare la
produzione lorda vendibile (PLV) della Sardegna, ma scontiamo un
enorme svantaggio infrastrutturale, dovuto anche alla nostra
condizione insulare. Le nostre aziende agricole, per quanto
virtuose, non riescono a essere competitive sui mercati
internazionali senza le infrastrutture necessarie per connettere
la produzione con i consumatori".
"Non chiediamo semplici aiuti economici, ma interventi
strategici che garantiscano la costruzione di strade, la
disponibilità di acqua, e condizioni che diano futuro e lavoro
ai nostri figli, consentendo ai territori di rimanere vivi e
produttivi. Siamo il vero motore del territorio rurale, che
altrimenti sarebbe abbandonato - ha aggiunto - Il nostro impegno
è forte, ma la Sardegna deve poter competere con le altre
regioni d'Italia, e questo è possibile solo attraverso
infrastrutture moderne e adeguate".
"Voglio portare i saluti delle nostre realtà produttive, come
le Cantine di Dolianova, e mettere in luce le difficoltà che
affrontiamo quotidianamente per la carenza di infrastrutture -
ha aggiunto Sandro Murgia, presidente delle Cantine di Dolianova
- Senza acqua, le nostre attività non possono andare avanti.
L'agricoltura, la viticoltura, l'olivicoltura sono il cuore
pulsante di questo territorio, ma senza risorse idriche e strade
adeguate non possiamo pensare a un futuro prospero".
per Battista Cualbu, presidente Coldiretti Sardegna, "Abbiamo
grandi opportunità, ma vogliamo giocarci le nostre carte con
regole uguali per tutti. La reciprocità è fondamentale quando ci
confrontiamo sui mercati globali. Le regole devono essere valide
per tutti, e serve che ci siano persone leali a farle
rispettare. Un esempio è la questione dei fitofarmaci: molti
agricoltori sardi non possono usarne alcuni, perché vietati,
mentre altri paesi europei e extraeuropei non rispettano tali
restrizioni, causando una concorrenza sleale". (ANSA).
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