Sardegna

Coldiretti, 'infrastrutture priorità per Sardegna'

Le richieste dell'associazione all'incontro con Tajani

Redazione Ansa

(ANSA) - CAGLIARI, 14 SET - "Possiamo triplicare la produzione lorda vendibile (PLV) della Sardegna, ma scontiamo un enorme svantaggio infrastrutturale, dovuto anche alla nostra condizione insulare. Le nostre aziende agricole, per quanto virtuose, non riescono a essere competitive sui mercati internazionali senza le infrastrutture necessarie per connettere la produzione con i consumatori". Lo ha detto Luca Saba, direttore di Coldiretti Sardegna all'incontro alle cantine di Dolianova, con il ministro degli Esteri Antonio Tajani.
    "Non chiediamo semplici aiuti economici, ma interventi strategici che garantiscano la costruzione di strade, la disponibilità di acqua, e condizioni che diano futuro e lavoro ai nostri figli, consentendo ai territori di rimanere vivi e produttivi. Siamo il vero motore del territorio rurale, che altrimenti sarebbe abbandonato - ha aggiunto - Il nostro impegno è forte, ma la Sardegna deve poter competere con le altre regioni d'Italia, e questo è possibile solo attraverso infrastrutture moderne e adeguate".
    "Voglio portare i saluti delle nostre realtà produttive, come le Cantine di Dolianova, e mettere in luce le difficoltà che affrontiamo quotidianamente per la carenza di infrastrutture - ha aggiunto Sandro Murgia, presidente delle Cantine di Dolianova - Senza acqua, le nostre attività non possono andare avanti.
    L'agricoltura, la viticoltura, l'olivicoltura sono il cuore pulsante di questo territorio, ma senza risorse idriche e strade adeguate non possiamo pensare a un futuro prospero".
    per Battista Cualbu, presidente Coldiretti Sardegna, "Abbiamo grandi opportunità, ma vogliamo giocarci le nostre carte con regole uguali per tutti. La reciprocità è fondamentale quando ci confrontiamo sui mercati globali. Le regole devono essere valide per tutti, e serve che ci siano persone leali a farle rispettare. Un esempio è la questione dei fitofarmaci: molti agricoltori sardi non possono usarne alcuni, perché vietati, mentre altri paesi europei e extraeuropei non rispettano tali restrizioni, causando una concorrenza sleale". (ANSA).
   

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