Sardegna

Oltre 1100 prestazioni in un anno in Uroginecologia a Olbia

Tra i pochi servizi pubblici per patologie del pavimento pelvico

Redazione Ansa

(ANSA) - OLBIA, 08 OTT - È tra i pochi servizi pubblici in Sardegna ad occuparsi delle conseguenze dovute alle patologie muscolari del pavimento pelvico e nel suo primo anno di attività ha fatto registrare oltre 1.100 prestazioni sanitarie erogate.
    Il servizio di Uroginecologia di Olbia, inserito all'interno della struttura complessa di Ginecologia e Ostetricia diretta da Giangavino Peppi, ha ottenuto un ottimo riscontro da parte delle pazienti.
    L'equipe che opera all'ospedale Giovanni Paolo II è composta dai medici Pietro Demurtas, Mario Sechi, Elettra Tinacci e due ostetriche, Maria Antonietta Cossu e Silvia Cossu. "È un servizio che richiama utenti anche da altri territori dell'Isola perché è fra i pochi servizi pubblici di questo tipo in Sardegna - afferma Giangavino Peppi -. Lavoreremo per consolidarlo e potenziarlo, in modo da permettere a più donne di fruirne e migliorare la propria qualità di vita".
    "Molte pazienti hanno potuto trovare in noi un punto di riferimento per affrontare e superare problemi che influiscono sulla loro qualità di vita", spiega l'uroginecologo Pietro Demurtas.
    I disturbi del pavimento pelvico si manifestano con l'incontinenza urinaria, le sindromi da urgenza e da frequenza minzionale, il prolasso uterino-vaginale, il dolore pelvico cronico e i dolori nei rapporti sessuali. "Sono disturbi che hanno un riflesso su giovani e meno giovani - prosegue Demurtas - e che colpiscono una donna su cinque. Di solito subentrano dopo la gravidanza, il parto e la menopausa, ma diversi casi emergono anche in età giovanile. Come si può facilmente immaginare influenzano negativamente e limitano le attività quotidiane svolte dalle donne che ne sono affette".
    Nei casi più difficili, grazie alla collaborazione con Chirurgia Generale, possono essere svolti anche dei piccoli interventi mini-invasivi, direttamente nella struttura ospedaliera di Olbia. (ANSA).
   

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