Sardegna

Giornata mondiale del pane, nell'Isola sono 930 le aziende

Confartigianato, ogni anno si spendono in media 186 milioni

Redazione Ansa

"È giusto e doveroso celebrare uno degli alimenti più antichi e simbolo della nostra cultura e della nostra tradizione. Questa giornata è un'opportunità per riconoscere il valore di un prodotto che va oltre il semplice nutrimento, rappresentando tradizione, comunità e condivisione. E' anche l'occasione per ribadire la centralità di un cibo semplice, ma ricco di preziose qualità organolettiche che lo rendono il Principe della dieta mediterranea". Così Marina Manconi, panificatrice e presidente di Confartigianato Gallura, in occasione della Giornata mondiale del Pane e dei prodotti da forno artigianali, che si celebra ogni anno il 16 ottobre per dare risalto ai prodotti della filiera del frumento.

Secondo l'ultima analisi sul pane prodotto in Sardegna, realizzata dall'Ufficio Studi di Confartigianato Sardegna su dati Istat, ogni giorno le 930 le attività di panificazione presenti nell'Isola sfornano circa 3mila quintali di prodotto, equivalenti a 100mila tonnellate di prodotto fresco ogni anno, per oltre 800 tipologie come infarinati, insemolati ma anche per Civraxiu, Coccoi, Moddizzosu, rosette, schiacciatine, baguette, bananine e lingue senza dimenticare il pane alla ricotta o quello con le olive. Per ciò che riguarda i consumi, sono 730.510 le famiglie sarde che in media spendono ogni mese circa 21 euro. Partendo da questi dati è possibile stimare che in media la spesa annua sostenuta da tutte le famiglie dell'Isola per l'acquisto di pane ammonta a 186 milioni di euro.

"Nonostante la panificazione artigiana sia alle prese con la crisi mondiale del grano, con i conflitti e con i cambiamenti climatici, intraprendere un percorso lavorativo in questo settore offre soddisfazioni non indifferente e aiuta a tramandare le conoscenze e i prodotti tipici di eccellenza di ciascun forno - sottolinea Manconi - come si capisce dai numeri, il lavoro in questo comparto c'è e le attività hanno bisogno di manodopera da far crescere e da formare per valorizzare uno dei prodotti tipici della nostra cultura. È importante che tutti riscoprano e sostengano i panifici artigianali locali, che conservano tecniche tradizionali tramandate di generazione in generazione".
   

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