Sardegna

Aree idonee: Cal 'coinvolgere comunità e benefici per territori'

'Emendamento su miniere dismesse e normare riserve biosfera'

Redazione Ansa

(ANSA) - CAGLIARI, 18 OTT - Adottare "criteri trasparenti e partecipativi che vedano le amministrazioni locali come punti fondamentali di raccordo per la governance e per una transizione energetica compatibile con la tutela del patrimonio ambientale, storico, culturale e paesaggistico". Lo chiede il Consiglio delle autonomie locali della Sardegna che ha espresso il suo parere, non vincolante, sul disegno di legge sulle aree idonee per l'installazione degli impianti da fonte rinnovabile.
    "Tale processo - chiarisce il Cal nel suo lungo documento - deve essere rispettoso del principio di sussidiarietà e garantito anche attraverso misure compensative adeguate in grado di assicurare un beneficio tangibile per le comunità locali".
    Secondo l'organismo, poi, la Sardegna sconta "numerose criticità, legate in primo luogo alla capacità della rete elettrica regionale, attualmente non in grado di sostenere una maggiore capacità di produzione e di accumulo pari a 6,2 Gigawatt".
    Entrando nel merito del ddl, il Cal "accoglie favorevolmente la proposta sulla creazione di comunità energetiche rinnovabili, evidenziando che questo modello, per poter essere funzionale, ha necessità di una serie di opportuni accorgimenti e correttivi legati principalmente alla sostenibilità economica dell'investimento, che si potrà realizzare solo con un'ampia partecipazione di soggetti, stimati in circa 30/35 mila utenze, che nell'isola equivarrebbero a costituire 50/80 CER".
    "Sarebbe opportuno che ogni comune si dotasse di un regolamento per la gestione delle misure compensative rispetto a interventi di realizzazioni FER sui territori comunali - osserva il Cal - Sarebbe auspicabile l'inserimento del riconoscimento di un diritto di prelazione per le comunità locali che intendano costituire una Cer e partecipare attivamente alla gestione dell'energia".
    L'organismo, guidato da Paola Secci, rilancia la proposta dei sindaci di Iglesias, Buggerru, Fluminimaggiore, Guspini, Arbus, Lula, Gonnesa e Sardara di emendare il disegno di legge "prevedendo che in caso di classificazione delle aree minerarie dismesse come idonee, la proprietà delle stesse venga trasferita, se richiesta, ai comuni di appartenenza" ed evidenzia che il ddl non fa alcun riferimento alle riserve della biosfera e "questo vuoto normativo potrebbe lasciare campo libero alla realizzazione di eventuali impianti in tali aree".
    (ANSA).
   

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