Sardegna

Autonomia: parte la campagna referendaria dei Riformatori

'La scommessa è dare piena attuazione allo Statuto speciale'

Redazione Ansa

(ANSA) - CAGLIARI, 18 OTT - Con una mozione in Consiglio e una petizione popolare per le strade della Sardegna parte oggi la campagna referendaria sull'Autonomia differenziata dei Riformatori. Le due iniziative sono state presentate questa mattina in conferenza stampa da Umberto Ticca, Michele Cossa, Aldo Salaris e Giuseppe Fasolino.
    "Si parla tanto di autonomia differenziata, che significa più poteri e più risorse per le regioni ordinarie - spiega Ticca, primo firmatario della mozione - ma ci si occupa poco o nulla di ciò che ci riguarda maggiormente: cosa ne sarà dell'autonomia della Sardegna nel nuovo assetto del regionalismo italiano che vedrà, al di là delle cortine fumogene, un sostanziale depotenziamento della posizione delle regioni a statuto speciale, e in particolare della Sardegna.
    Questo è il momento politico in cui la vera sfida per l'Isola sarà finalmente dare attuazione al nostro Statuto e in definitiva creare i presupposti per migliorare la competitività della Sardegna".
    "Da noi si fa il verso alle tesi che arrivano dal di là del Tirreno e che pongono gli interessi della Sardegna ai margini del dibattito - aggiunge Cossa - È paradossale che la discussione non coinvolga l'Autonomismo sardo: non solo riproponendo l'ipotesi della riscrittura dello Statuto, come avvenne anni addietro con la proposta di legge sull'Assemblea costituente del Popolo sardo, ma nemmeno mettendo all'ordine del giorno la completa attuazione dello Statuto vigente. Eppure, in questo momento storico non c'è nulla di più urgente del tema della piena esplicazione dello Statuto, ancora inattuato in parti fondamentali".
    Le richieste dei Riformatori vanno dal diritto alla mobilità al superamento dei gap nelle infrastrutture alla fiscalità di sviluppo per le imprese che investono in Sardegna. E ancora: sostegno all'innovazione, tutela del paesaggio contro la speculazione energetica e valorizzazione dell'identità culturale sarda.
    "Il Consiglio regionale - incalza Fasolino - deve assumersi la responsabilità di guidare la Sardegna verso un futuro di sviluppo e prosperità, sfruttando le potenzialità offerte dallo Statuto speciale e proponendo politiche per il superamento della condizione di insularità. Una sterile contrapposizione di principio tra favorevoli e contrari non porta alcun giovamento.
    Questo è il momento per imporre a livello nazionale la 'questione sarda' e mettere in campo le azioni necessarie per promuovere la competitività e valorizzare le risorse dell'Isola". (ANSA).
   

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