Sardegna

Pochi medici, rischio chiusura notturna pronto soccorso Olbia

Riunione a Cagliari con tutte le Asl per superare criticità

Redazione Ansa

Pochi medici strutturati e contratti con i "gettonisti" ormai arrivati in scadenza rendono il prossimo futuro del pronto soccorso del Giovanni Paolo Il di Olbia sempre più traballante, almeno per quanto riguarda la copertura dei turni delle emergenze in notturna. I contratti con la cooperativa che opera nel pronto soccorso olbiese sono infatti in scadenza e al momento le normative regionali non consentirebbero il loro rinnovo, lasciando i turni operati dai medici gettonisti sostanzialmente scoperti. In altre parole, il servizio per le emergenze potrebbe essere assente o risentire fortemente di queste carenze, con la previsioni di orari di chiusura.

Una questione delicata e preoccupante che è già stata sottoposta alla valutazione della Regione, chiamata ad aprire alla possibilità di prorogare i contratti già esistenti per i codici maggiori, o ad individuare una modalità che possa consentire di far andare avanti il servizio nelle ore notturne.

Questa sera è prevista a Cagliari una riunione: al cospetto dei responsabili alla sanità regionale saranno presenti tutti i direttori delle Asl sarde. L'argomento al centro dell'incontro è proprio quello della situazione dei pronto soccorso in tutta l'isola, non solo ad Olbia. Il solo reparto emergenze gallurese nei mesi estivi ha raggiunto picchi di accessi che superano le 10mila prestazioni, con più di quattromila a luglio e poco meno di seimila ad agosto. E nel periodo a cavallo di Ferragosto i picchi di accessi sono stati anche 280 in una sola giornata, con un unico medico strutturato per ogni turno. A questa figura erano affiancati i medici 'a gettone' e alcuni infermieri preparati per l'assistenza alle emergenze, ma adesso potrebbe non essere più così. A meno che questa sera a Cagliari non si trovi una soluzione, emergenza le per l'appunto.

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