Sardegna

Imprese sarde in prima linea per la transizione energetica

Confartigianato,25% ha investito in prodotti a maggior risparmio

Redazione Ansa

(ANSA) - CAGLIARI, 25 OTT - Sempre più imprenditori sardi fanno della sostenibilità e dell'efficientamento delle proprie aziende un impegno forte e costante. In Sardegna il 25% delle realtà (circa 45mila, erano 14. 520 solo nel 2018) ha investito in "prodotti e tecnologie a maggior risparmio energetico e/o a minor impatto ambientale", classificandosi al quinto posto in Italia per attività produttive in "ambito green", mentre è del 30,5% (circa 57mila) la percentuale delle attività regionali che ha effettuato una "formazione adatta transizione green e sostenibilità ambientale" per i propri dipendenti; nono posto nazionale. Alla transizione green sono interessati ben 80.222 addetti, il 25,8% di tutte le imprese sarde attive nella filiera della casa (costruzioni, impiantistica, produzione materiali edili, legno, sughero, taglio e finitura pietra, studi di ingegneria e architettura), dell'autoriparazione, del trasporto merci e persone e di altre tipologie di produzioni. Nonostante queste performance, nell'Isola rimane difficile reperire il 45,5% dei lavoratori con "competenze verdi e sostenibili": all'artigianato sardo ne mancano più di 8mila.
    Sono alcuni dei dati che emergono dal dossier sulla Sardegna, realizzato dall'Ufficio Studi di Confartigianato Imprese Sostenibili, dal titolo "Energia e sostenibilità al centro della transizione green delle micro e piccole imprese", che ha analizzato i dati di Unioncamere-Infocamere, Istat e Mef, di cui si è parlato oggi a Cagliari nell'evento organizzato da Confartigianato Sardegna per la "Settimana per l'Energia e la Sostenibilità di Confartigianato Imprese Sostenibili", con il coordinamento del segretario regionale di Confartigianato Sardegna Daniele Serra.
    Da anni le attività produttive sarde hanno ridotto l'impatto energetico delle proprie attività, attraverso buone pratiche, investimenti e formazione del personale. Con risultati concreti in termini di risparmio, efficienza, risultati economici e tutela dell'ambiente, attività che si traducono in una forte richiesta, da parte dei cittadini e dalle Amministrazioni pubbliche, di aziende edili, impiantistiche e dell'installazione con caratteristiche adeguate ai nuovi bisogni. Per gli imprenditori, in termini concreti, significa poter avere a disposizione personale adeguato a soddisfare gli obiettivi imposti dalla nuova normativa europea sulle case green e rispondere alla maggiore quantità di richieste di servizi e lavorazioni; poter autoprodurre e autoconsumare energia con minori dipendenze da fornitori esterni traducibile in risparmio concreto; poter effettuare le diagnosi energetiche degli apparati, limitando le dispersioni e le perdite d'energia e pianificando le accensioni secondo le reali necessità quindi con un taglio alla bolletta.
    "Gli artigiani possono, anzi, devono diventare i veri ambasciatori della sostenibilità e della transizione, di questo grande cambiamento che non riguarda solo le imprese, ma coinvolge tutti i cittadini - afferma Giacomo Meloni, presidente di Confartigianato Imprese Sardegna - un cambiamento che non comporta solo obblighi e burocrazia, ma che rappresenta soprattutto nuove opportunità di lavoro e di mercato, basate su cinque fattori chiave: consapevolezza, conoscenza, competenza, responsabilità e competitività". (ANSA).
   

Leggi l'articolo completo su ANSA.it