Sardegna

Nuove tecniche mininvasive per prolasso genitale e incontinenza

Alghero, diagnosi tempestiva e soluzioni chirurgiche avanzate

Redazione Ansa

(ANSA) - SASSARI, 25 OTT - Il crescente utilizzo di tecniche mininvasive, come la laparoscopia e la chirurgia robotica, ha rivoluzionato il trattamento del prolasso genitale e dell'incontinenza, portando a risultati sempre più soddisfacenti per le pazienti. Grazie a questi approcci, è possibile ridurre i tempi di recupero e ottenere esiti migliori, offrendo soluzioni efficaci anche in casi complessi. È quanto emerso nei giorni scorsi al convegno "Advances in Urogynecology" che si è svolto con grande successo di pubblico all'Hotel Catalunya di Alghero.
    Sassari si conferma punto di riferimento grazie alla presenza, nella Clinica di Ostetricia e Ginecologia di un ambulatorio di Uroginecologia che fornisce un percorso completo di diagnosi e cura.
    L'evento algherese ha messo al centro l'importanza della diagnosi e del trattamento delle patologie legate al pavimento pelvico femminile, in particolare l'incontinenza urinaria e il prolasso genitale, due problemi molto comuni ma spesso taciuti.
    Il convegno, patrocinato dall'Azienda ospedaliero universitaria di Sassari, dall'Università di Sassari e dall'Ordine dei Medici e Chirurghi della città quindi organizzato dall'Associazione Italiana di Urologia Ginecologica e del Pavimento Pelvico Femminile (Aiug), è stato aperto dall'intervento del direttore generale dell'Aou di Sassari Antonio Lorenzo Spano.
    "L'incontinenza urinaria femminile - ha detto il professor Giampiero Capobianco, direttore della Ginecologia e Ostetricia dell'Aou di Sassari e presidente nazionale di Aiug - è un problema altamente prevalente nella popolazione e spesso si pensa che non ci siano terapie, ma in realtà esistono. Se la diagnosi è tempestiva, si possono adottare terapie riabilitative o, in alcuni casi, chirurgiche, che migliorano la qualità di vita delle pazienti".
    L'incontinenza urinaria, definita "la malattia silenziosa", colpisce circa 5 milioni di italiani, di cui ben 3 milioni sono donne. Questa patologia, che può insorgere a qualsiasi età ma è più frequente dopo i 36 anni, ha un impatto psicologico e fisico significativo, impedendo di svolgere le normali attività quotidiane. Nonostante la sua diffusione, molte donne non si rivolgono al medico per affrontarla, pensando erroneamente che non esistano soluzioni. Uno degli obiettivi principali del convegno è stato proprio quello di promuovere un approccio multidisciplinare alla cura dell'incontinenza e delle patologie pelviche.
    Sassari si conferma un punto di riferimento per la cura delle disfunzioni del pavimento pelvico femminile, grazie alla presenza nella clinica diretta dal professor Capobianco di un ambulatorio dedicato. "Il nostro ambulatorio di Uroginecologia - ha detto - è attivo dal lunedì al venerdì, e fornisce un percorso completo di diagnosi e cura, dalla rieducazione pelvica fino agli interventi chirurgici più avanzati. Qui le pazienti vengono seguite collegialmente da un team di esperti, tra cui la dottoressa Antonella Pischedda che lo gestisce, specializzata nelle problematiche uroginecologiche. Le terapie per l'incontinenza e il prolasso esistono e sono sempre più efficaci, a patto che le pazienti si affidino tempestivamente agli specialisti". (ANSA).
   

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