Sardegna

Fiorenza Cedolins incanta il pubblico del Lirico di Cagliari

Stagione al via col grande rientro di Adriana Lecouvreur

Redazione Ansa

(ANSA) - CAGLIARI, 26 OTT - Nel segno del belcanto parte tra scroscianti applausi la stagione operistica del Lirico di Cagliari. Dopo 43 anni, grande rientro di un caposaldo del melodramma italiano: Adriana Lecouvreur di Francesco Cilea. Di prim'ordine il cast, dove spicca l'intensa ed espressiva voce, come l'interpretazione scenica e drammatica del soprano Fiorenza Cedolins, protagonista di una prova encomiabile.
    Un'interpretazione attesa quella del soprano friulano, che ancora una volta incarna la grande attrice francese, la cui prematura fine è avvolta nel mistero. Per lei applausi a scena aperta e numerosi "brava". "Ritornare alle scene con Adriana, uno dei grandi personaggi che più amo dopo trent'anni di carriera, insieme a Butterfly, Tosca, Norma, Aida, Leonora, Mimì, è un grande privilegio", ha detto l'artista, vincitrice nel 1995 del concorso "Pavarotti International", premio Abbiati della critica italiana che l'ha definita soprano simbolo della tradizione rinnovata del belcanto italiano.
    Grande performance, accompagnata, da calorosi applausi, anche per il mezzosoprano Anastasia Boldyreva (La principessa di Bouillon). Le due figure femminili, col loro talento e tecnica vocale, dominano la scena. Buona prova anche per il tenore Marco Berti, (Maurizio, conte di Sassonia). Completano il cast principale Abramo Rosalen, Saverio Pugliese, Enrico Marrucci.
    È firmato per la regia da Mario Pontiggia il nuovo allestimento in stile tradizionale. La regia rende omaggio alla "divina" Sarah Bernhardt e alle grandi artiste che hanno illuminato con il loro fascino e il loro talento le scene europee tra '800 e '900. Un gioco di trasparenze trasporta il pubblico nel caleidoscopio della trama. L'opera racconta gli intrighi amorosi, la rivalità tra la protagonista e la principessa di Bouillon, entrambe innamorate del conte di Sassonia, ma anche tra le due attrici di punta della scena francese, Adriana Lecouvreur e mademoiselle Duclos. Il gioco metateatrale è insito già nell'opera che si apre con la recita di una tragedia di Racine e si chiude con Adriana morente, avvelenata dalla rivale in amore, che immagina di essere in teatro.
    Ha diretto il coro, preparato da Giovanni Andreoli, e l'orchestra del Lirico la mano esperta di Fabrizio Maria Carminati. A impreziosire l'opera i costumi firmati da Marco Nateri e le coreografie di Luigia Frattaroli, luci di Andrea Ledda, scene di Antonella Conte.
    Ci sono altre sette repliche per godere del capolavoro di Cilea, fino al 3 novembre. (ANSA).
   

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