Sardegna

Giornalisti britannici alla scoperta della civiltà nuragica

Tappa a Gergei al cantiere sperimentale del Nuraghe Perdas Novas

Redazione Ansa

Un presstour a Gergei, nel Sarcidano, per un'altra immersione tra siti e antiche architetture della Sardegna. Mercoledì 30 ottobre tre giornalisti inviati delle testate britanniche The Independent, The Times e Travel Bullettin approdano in questo territorio, terza tappa del viaggio stampa nel Sud Sardegna.

Saranno accolti dai fratelli Simone e Claudio Ollan, presidente e vice dell'associazione Perdas Novas. Occasione per far conoscere i lavori del cantiere di archeologia sperimentale del progetto Nuraghe Perdas Novas per le prove di costruzione ex novo di un nuraghe trilobato. Un'esperienza ricca di fascino, storia, emozioni. Il tour delle testate del Regno Unito è frutto di una collaborazione tra i sindaci del Gal Barbagia di Seulo e l'associazione degli imprenditori di Gergei.

Partito il 28 ottobre da Cagliari, il viaggio, dopo Su Nuraxi a Barumini e il Polo Museale Casa Zapata, il Nuraghe Is Paras a Isili, e il Marate (Museo per l'Arte del Rame e del Tessuto) proseguirà a Orroli, Nurri, Isili, Serri e infine Gergei. Il progetto Nuraghe Perdas Novas ha incontrato un grande interesse da parte della stampa britannica, così come il grande patrimonio archeologico della civiltà nuragica.

"Il progetto - spiega Simone Ollan - non si limita alla realizzazione fisica del nuraghe, ma funge da link fondamentale tra la cultura nuragica e le generazioni future, attraverso l'utilizzo delle più moderne tecniche di apprendimento ed engagement". Oltre all'impresa ciclopica della costruzione ex novo di un nuraghe trilobato, il progetto comprende anche la creazione di un gemello digitale attraverso cui poter raccontare e registrare tutte le fasi della sua costruzione nella versione virtuale, per andare verso il Metaverso.

"Attraverso l'uso della tecnologia - sottolinea Claudio Ollan - si potrà quindi indagare allo stesso tempo il contesto storico, culturale, architettonico e archeologico che vi ruota intorno, di cui non abbiamo tracce scritte, con un'impostazione scientifica e didattica, ma anche con una forte valenza turistica, informativa e promozionale, perché significa raccontare e scoprire un mondo quello nuragico e le sue magie".
    
   

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