Ottanta anni di Gigi Riva, numero undici sulla maglia e ancora numero uno per reti segnate in Nazionale. Ma lui non c'è più, scomparso lo scorso gennaio nella sua Cagliari. Il ricordo però è sempre vivo: i resti del Sant'Elia che, una volta ristrutturato, porterà il suo nome, il murale davanti all'Amsicora e lo stesso Amsicora, lo stadio dello scudetto del 1970, i luoghi delle sue passeggiate, da via Tola a via Paoli, parlano di lui.
C'è anche un ristorante della Marina che tiene il suo posto sempre libero: è diventato quasi una tappa turistica. Molti giornalisti che seguono il Cagliari in trasferta vanno lì, nel "ristorante di Riva". Ma non solo: qualsiasi cagliaritano può raccontare un aneddoto legato a un incontro con Rombo di Tuono, una stretta di mano, un selfie, uno scambio di battute.
"Come tutti sanno - racconta all'ANSA il figlio Nicola - non gli piaceva celebrarsi, ad esempio nei premi o per quello che ha fatto sportivamente. Anche i compleanni li soffriva un pochettino. Però il ricordo che ho è che il giorno del compleanno il suo telefonino si scaricava in continuazione: questo perché rispondeva a ogni persona, a chiunque lo chiamasse, anche a numeri che non conosceva".
Compleanno di telefonate, ma anche festa intima, legata agli affetti più stretti. "Li abbiamo sempre passati insieme - ricorda Nicola - nell'ultimo periodo chiaramente anche con tutti i nipoti. Il compleanno è sempre stato una cosa familiare, io non ricordo davvero un compleanno di papà che abbia passato per conto suo, quindi è sempre stato il giorno più importante per noi. Ci riunivamo sempre: era anche un bel giorno per noi, perché comunque non vivendolo e non vedendolo magari sempre quando eravamo piccoli, sapevamo che almeno il giorno del compleanno saremmo stati tutti insieme. Anche oggi sarebbe stato un giorno speciale".
Nicola in questi giorni sta partecipando agli eventi della settimana dedicata a Gigi Riva. E sono giorni di abbracci e di racconti che il figlio ascolta con attenzione e con piacere. "Su tutti - confessa - mi commuovono gli aneddoti relativi alla persona che me lo sta raccontando collegati alla vita di papà. Magari anche un ricordo speciale di chi ricorda il nonno che gli parlava di papà, quindi fatti della vita dei sardi collegati a papà. Ma non tanto gli aspetti calcistici, soprattutto quelli personali. Tutto questo mi ha aiutato a capire che questo sentimento, questo amore, va al di là del gioco del calcio, al di là del discorso sportivo. È bello, questo mi emoziona sempre".
Erano pronti già da questa mattina, davanti al cimitero monumentale di Bonaria a Cagliari, per rendere omaggio a Gigi Riva nel giorno di quello che sarebbe stato il suo 80/o compleanno. Ma la tomba del più grande attaccante italiano, scomparso il 22 gennaio scorso, si poteva visitare solo nel pomeriggio. E così, dalle 14.30, è iniziato il pellegrinaggio dei tifosi rossoblù, e non solo, per Rombo di Tuono.
In tanti hanno voluto portare un fiore all'amato campione, eroe dello scudetto del Cagliari 1969/70, tutt'ora capocannoniere della nazionale azzurra (con 35 gol in 42 presenze).
Oggi Riva avrebbe compiuto 80 anni e per l'occasione a Cagliari sono stati programmati cinque giorni di eventi, sino a domani quando i rossoblù scenderanno in campo alla Domus contro il Milan.
Il Comune di Cagliari stamani ha reso omaggio a Rombo di Tuono dedicandogli un ulivo messo a dimora nel Terrapieno in viale Regina Elena. Il Cagliari lo ha ricordato con un post toccante per "il primo compleanno senza di lui".
E questa sera, al Teatro Lirico, Riva verrà celebrato con un evento tra il calcio e lo spettacolo: ospiti sul palco Claudio Ranieri, i 'suoi' azzurri Gigi Buffon e Fabio Cannavaro, campioni del mondo in Germania nel 2006 quando Riva era il team manager della nazionale.
A Mandas, nel sud Sardegna, il Comune in collaborazione con l'Arst ha deciso di dedicare un treno speciale a Riva, fermo a Monserrato alla stazione di San Gottardo, ma anche l'intitolazione di una piazza, la prima in Italia, e una statua arstistica.
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