Sardegna

Rinnovabili: Consiglio Sardegna occupato da donne dei comitati

Pressing su Assemblea per discutere legge di iniziativa popolare

Redazione Ansa

(ANSA) - CAGLIARI, 13 NOV - Le donne dei Comitati per la legge di iniziativa popolare denominata Pratobello 24 hanno occupato le tribune riservate al pubblico del Consiglio regionale della Sardegna. Il blitz era iniziato a fine mattina durante i lavori dell'aula ma poi era stato raggiunto un accordo con il presidente dell'Assemblea Piero Comandini per concludere la protesta alla fine della seduta. Invece le manifestanti sono rimaste anche dopo il termine della discussione serale.
    Il gruppo di donne, che fa parte dei manifestanti che sono in presidio da lunedì sotto il palazzo dell'Assemblea sarda, protesta per la mancata discussione della legge che ha raccolto oltre 211mila firme e che, nelle intenzioni dei proponenti, "mira a regolamentare l'installazione di impianti da energia rinnovabile nell'Isola". L'organo legislativo sta discutendo in Aula il ddl della giunta sull'individuazione delle aree idonee sugli impianti di energia rinnovabile e i due provvedimenti non sono stati unificati. Anzi i comitati hanno sempre chiesto al Consiglio di discutere prima la legge di iniziativa popolare Pratobello 24.
    "La Sardegna non può essere ancora violentata in nome di un dio padrone che risponde alle logiche del falso green, devastando il nostro territorio, i nostri mari, levando il lavoro e la dignità a chi in Sardegna vive e produce, sostituendo agli alberi secolari le pale eoliche - dicono le donne dei comitati in una nota - Le donne di Pratobello lottano pacificamente affinché anche un domani questa possa essere ancora la descrizione della terra sarda, e non un cimitero di pale al vento, su cui si sta crocifiggendo la nostra Isola".
    Nel frattempo secondo quanto appreso sul posto è intervenuta la Digos ma non sarebbe previsto nessuno sgombero forzato in quanto l'agibilità dell'Aula è garantita, visto che sono occupate solo alcune file delle tribune destinate al pubblico.
    (ANSA).
   

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