Sardegna

Rinnovabili: prosegue occupazione Consiglio Sardegna

Attiviste, 'protesta contro indifferenza della presidente'

Redazione Ansa

(ANSA) - CAGLIARI, 14 NOV - Hanno trascorso la notte nell'Aula del Consiglio regionale e proseguono la loro protesta: il gruppo di otto donne tra le manifestanti del presidio sotto il palazzo che sostengono la legge di iniziativa popolare Pratobello 24 contro la speculazione sulle energie rinnovabili, non si è mosso dalle tribune del pubblico in attesa della seduta che comincerà alle 17. Nella notte la più anziana, 80 anni, ha deciso di andare via. Dopo le pizze portate ieri sera dagli assistenti, questa mattina è stata offerta loro la colazione. In aula si sta discutendo il ddl sulle aree idonee sugli impianti rinnovabili.
    "Con coraggio e determinazione, ci siamo riunite nel palazzo del Consiglio regionale, un gesto di protesta contro la totale indifferenza della presidente e della sua Giunta - scrivono in una nota diffusa questa mattina -. La Pratobello 24 rappresenta, non solo la speranza di preservare il nostro ambiente, ma un baluardo contro il vorace sfruttamento delle risorse che minaccia di offendere la bellezza della nostra terra". "Ciò che abbiamo visto in questo Consiglio è stato un teatrino ingiustificabile - aggiungono -. Non possiamo più tollerare una classe dirigente che ignora la volontà popolare e il sacrificio di donne e uomini che lottano pacificamente per poter vivere in una terra libera". Poi la puntualizzazione: "Dalla maggioranza, solo il presidente Comandini e il consigliere Di Nolfo, durante la notte, ci hanno portato un saluto, segno di rispetto e barlume di speranza in questo clima di ingiustificabile disinteresse. Ma - chiariscono - non possiamo accontentarci di gesti isolati, abbiamo bisogno di una risposta collettiva e coesa da parte di tutte le forze politiche".
    "Un silenzio assordante da parte della giunta regionale - insistono -. Durante la seduta, non un solo membro ha avuto il coraggio di riconoscere la nostra presenza e il nostro sacrificio. Il loro silenzio non è solo assenza di parola, ma un chiaro segnale del disinteresse per le comunità che lottano per i propri diritti e per il futuro della Sardegna. Siamo deluse, ma non intimidite. Questa indifferenza alimenta solo la nostra determinazione a proseguire". (ANSA).
   

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