Sardegna

Aree idonee, si riparte dopo ordinanza: Todde convoca capigruppo

Domani riprende esame ddl. Su Consiglio di Stato si tira dritto

Redazione Ansa

(ANSA) - CAGLIARI, 18 NOV - Si riprende da dove si è lasciato, con qualche dubbio in più ma con la stessa fretta di portare a casa il risultato. Il Consiglio regionale ricomincia domani l'esame del disegno di legge sulle aree idonee a ospitare impianti di produzione di energia rinnovabile in Sardegna, che recepisce il decreto ministeriale del giugno scorso, in parte e temporaneamente cassato da una ordinanza del Consiglio di Stato.
    Si va avanti, anche perché si avvicina il giorno della sentenza della Consulta sulla moratoria, ma prima serve una registrata alla linea da tenere durante l'esame in Aula, che alla ripresa dovrà iniziare la discussione sui singoli articoli e sugli emendamenti. Emendamenti che hanno passato il vaglio delle commissioni quarta e quinta riuniea dallo scorso mercoledì 13 novembre: sui circa 1.700 correttivi totali presentati, tra cui il 90% dalle opposizioni, i parlamentini hanno dato parere negativo proprio a quelli della minoranza, lasciando l'ok a quelli della giunta, una quindicina circa.
    Tra le modifiche richieste dal centrodestra ci sono anche quelle che mirano a far entrare sui banchi dei consiglieri "dalla finestra" la legge di iniziativa popolare Pratobello 24 per cui stanno manifestando i comitati territoriali e che per il momento attende di compiere il suo iter ordinario nelle commissioni. Ma che se sarà approvato il ddl sulle aree idonee sarà inutile discutere e votare.
    Per tracciare la linea la presidente della Regione Alessandra Todde ha convocato per questo pomeriggio alle 15 i capigruppo di maggioranza in Consiglio regionale. Tra i rappresentanti dei partiti del campo largo c'è qualche dubbio: la linea dichiarata dalla giunta di andare avanti spediti verso l'approvazione della legge nonostante l'ordinanza del Consiglio di Stato sospenda sino a febbraio la possibilità per le Regioni di recepire il decreto del ministro Picchetto Fratin, non convince tutti. E non convince la tesi secondo cui l'ordinanza non si debba applicare alle Regioni a Statuto speciale.
    Certo è, filtra da tutte le anime del campo largo, che un'ordinanza dei giudici amministrativi non può bloccare l'attività istituzionale e costituzionale del Consiglio regionale, eletto per fare le leggi. (ANSA).
   

Leggi l'articolo completo su ANSA.it