Sardegna

Manca discarica per inerti,protesta e corteo a Nuoro degli edili

Traffico in tilt. Si prospetta una soluzione a Pratosardo

Redazione Ansa

(ANSA) - NUORO, 18 NOV - Imprese edili, muratori e autotrasportatori hanno manifestato questa mnattina con i loro mezzi per le vie di Nuoro, mandando in tilt il traffico della città per rivendicare una discarica di inerti che attualmente non hanno. La discarica di Su Berrinau infatti, è stata chiusa l'estate scorsa non essendo in regola con la normativa e gli addetti ai lavori devono pagare cifre enormi per spedire gli inerti in altre città dell'Isola.
    La manifestazione è partita dal Campo nero alle 7 del mattino con 25 mezzi e qualche centinaio di persone, è passata poi per viale Sardegna, piazza Sardegna, via Lucania, via Lamarmora, viale Trieste, per arrivare in piazza Italia di fronte al Comune e alla Provincia, dove una delegazione di manifestanti ha incontrato l'amministratore e il commisario straordinario dei due enti, Giuseppe Ciccolini e Giovanni Pirisi. Si profila una soluzione. "Siamo stati rassicurati - riferisce Marco Unida, imprenditore edile tra i promotori della protesta - Ci hanno detto che apriranno nei prossimi giorni un centro di smistamento polivalente a Pratosardo per i vari tipi di rifiuti di cantiere, ma noi fino a che non parleranno i fatti non possiamo sentirci soddisfatti".
    "Rivendichiamo - spiega l'impreditore - un sito polivalente di smistamento, smaltimento e riciclo, non solo degli inerti ma anche di altri materiali di risulta dei cantieri, che vogliamo vengano trasformati e riutilizzati così come prevedono le norme europee - spiega l'imprenditore edile Marco Unida, tra i promotori della protesta - Fino a oggi abbiamo avuto la discarica di Su Berrinau che non poteva funzionare in quel modo senza le minime precauzioni, anche per evitare le infiltrazioni di materiali tossici nel terreno e nelle falde acquifere".
    "Adesso - denuncia Unida - stiamo affrontando disagi enormi dal punto di vista economico: se prima smaltire tre metri cubi di inerti ci costava dagli 80 ai 100 euro, ora dobbiamo noleggiare dei cassoni e spedirli in altre città dell'Isola spendendo fino a 600 euro. Non sono costi sostenibili, dobbiamo avere gli stessi diritti che hanno da altre parti della regione". (ANSA).
   

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