La Sardegna rappresenta un caso unico nel panorama nazionale dell'informazione, con una notevole crescita del numero di testate online e di operatori dell'informazione (oltre 50), in controtendenza con il dato italiano. E' quanto emerge dalla ricerca sullo stato dell'informazione in Sardegna, commissionata dal Corecom all'Almed dell'Università Cattolica di Milano, con la direzione scientifica della professoressa Mariagrazia Fanchi. "E' la prima volta - ha spiegato il presidente del Corecom Sergio Nuvoli oggi in Consiglio regionale nel presentare l'iniziativa - che la Sardegna, la politica e il mondo dell'informazione hanno uno strumento così dettagliato su cui poter ragionare e promuovere politiche efficaci".
I lettori si sentono principalmente sardi (57%) prima che italiani (18%) ed europei e cittadini del mondo (25%) e sentono, più dei cittadini delle altre regioni, la necessità di ampliare i propri orizzonti culturali ed essere cittadini attivi e consapevoli. Positivo il giudizio sull'informazione locale in Sardegna per la maggior parte dei cittadini. L'indagine ha evidenziato che la maggior parte predilige l'informazione locale rispetto a quella nazionale, i video e gli audio rispetto al testo scritto.
I temi nell'agenda dei sardi sono diversificati, tutti però seguono le notizie su meteo e traffico (96%), una maggioranza si informa regolarmente sugli eventi a livello locale (55%), molti seguono costantemente politica, cronaca nera e sport. Lavoro, innovazione ed economia intercettano una nicchia imprenditoriale e maschile. Guardando ai meccanismi di condivisione delle notizie, il più potente rimane il passaparola nelle reti familiari, lavorative e amicali, che rappresenta una fonte di approvvigionamento regolare di informazione locale per il 61%.
Tra i principali soggetti ed enti riconosciuti come fonte di informazione prevalgono Comuni e Regione, da cui il 37% afferma di ricevere informazioni regolarmente. Seguono gli influencer locali online (30%), più seguiti dalla Generazione Z. A distanza politici o partiti (23%), associazioni e attivisti (21 e 17%), ma ancora con maggiore seguito tra i più giovani. Il giudizio complessivo sul sistema dell'informazione locale è nettamente positivo per quanto concerne la chiarezza dei contenuti, adeguata per l'82% del campione, e prevalentemente positivo per quanto riguarda la loro veridicità (66%) e per il loro livello di approfondimento (61%). Diviso risulta invece il giudizio sull'imparzialità dell'informazione, adeguata solo per il 49% dei rispondenti (55% nel caso dell'elettorato di centrodestra).
"Anche la Sardegna - ha sottolineato Nuvoli - risente della più ampia dinamica che vede una crescente propensione alla fruizione di testate online a detrimento di quelle cartacee. Negli ultimi tre anni i due principali player regionali, l'Unione Sarda e La Nuova Sardegna, registrano infatti una prevedibile, evidente e progressiva riduzione della tiratura cartacea. D'altra parte, potrebbe stupire di più l'altrettanto evidente e progressiva flessione delle edizioni online di entrambe le testate, quasi dimezzata tra il 2021 e il 2023. Ciò potrebbe essere in parte spiegato da dinamiche, anch'esse sovra locali, legate alla disaffezione dei più giovani verso le fonti 'tradizionali' nella direzione di una dieta informativa più spostata verso i social network". I canali privilegiati dai giovani per ottenere informazioni sono, infatti, principalmente i social e Whatsapp, i "luoghi virtuali dove stanno maggiormente".
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