Sardegna

'E' in carcere ma dovrebbe stare in ospedale', appello familiari

Attesa decisione magistrato. La sorella annuncia sciopero fame

Redazione Ansa

(ANSA) - CAGLIARI, 05 DIC - E' stato rinchiuso nella colonia penale di Isili perché giudicato pericoloso a causa dei suoi problemi psichici, ma dalla struttura è uscito solo per finire prima su un letto d'ospedale a seguito, secondo i familiari, di una aggressione e poi in una cella in carcere. E' la storia di Alessandro Atzeni, 49 anni attualmente richiuso nel penitenziario di Uta. La sorella si è rivolta a un legale, all'avvocata Armida Decina, per chiedere che venga fatta piena luce su cosa sia accaduto al fratello e chiedere che venga spostato al più presto in una struttura riabilitativa idonea alle sue condizioni di salute..
    Atzeni sarebbe stato vittima di un incidente o - racconta in una lettera la sorella Arianna - una aggressione all'interno della colonia penale di Isili il 4 luglio scorso. "Alla dimissione ospedaliera i medici hanno prescritto un ricovero per riabilitazione neuromotoria a regime intensivo - scrive la sorella - Tuttavia, anziché essere trasferito in una struttura riabilitativa specializzata, mio fratello è stato condotto presso l'infermeria di un carcere, una struttura inadeguata a fornire le cure richieste per il suo recupero. A causa del trauma subito, mio fratello è ora affetto da emiparesi che gli impedisce di camminare".
    Contemporaneamente è stata presentata una denuncia per quanto accaduto nella colonia penale di Isili: secondo la versione fornita dalla struttura detentiva il detenuto si sarebbe ferito cadendo, secondo i familiari invece sarebbe stato aggredito.
    "L'inchiesta è ancora in corso - conferma all'ANSA l'avvocata Armida Decina - abbiamo presentato una istanza urgente al magistrato di sorveglianza affinché Alessandro venga trasferito in una struttura idonea, visto che le sue condizioni di salute sono incompatibili con la detenzione a Uta". Ma al momento non è arrivata alcuna disposta. La sorella è pronta a dare battaglia: "Per richiamare l'attenzione su questa grave violazione dei diritti di mio fratello, annuncio che, a partire da oggi, inizierò uno sciopero della fame e della sete. Questa decisione estrema è un appello alle istituzioni competenti affinché intervengano tempestivamente per garantire il rispetto dei suoi diritti e la tutela della sua salute". (ANSA).
   

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