Sardegna

L' 'Integrity Tour' ha fatto tappa a Cagliari

Prosegue l'iniziativa per la legalità e contro il 'match fixing'

Redazione Ansa

(ANSA) - CAGLIARI, 05 DIC - L'Integrity Tour 2024/2025, l'iniziativa giunta alla decima edizione promossa da Lega Serie A, Sportradar e Istituto per il Credito Sportivo e Culturale volta a rafforzare la cultura della legalità nel mondo del calcio e a diffondere i veri valori dello sport, ha fatto tappa a Cagliari. Infatti al 'Crai Sport Center' di Assemini si è svolto l'incontro con la prima squadra e, a seguire, quello con il settore giovanile del Cagliari Calcio. L'obiettivo principale di questa iniziativa, che ha coinvolto calciatori, allenatori e dirigenti del club rossoblù, è quello di educare e formare tutti gli atleti, dai più giovani ai più esperti, sulla gravità del fenomeno del 'match fixing', quindi le scommesse, per combattere le frodi sportive e garantire il regolare svolgimento delle competizioni.
    Nel corso del workshop l'avvocato Marcello Presilla, Responsabile Integrity per l'Italia di Sportradar AG, ha spiegato ai tesserati il fenomeno del match fixing in tutte le sue forme - illustrandone i rischi e le conseguenze - e delineando il profilo dei cosiddetti "fixers" e degli approcci rivolti ai calciatori, sempre più frequenti attraverso social e nuovi strumenti tecnologici, che mettono in pericolo la loro carriera e la loro reputazione e la credibilità stessa del sistema calcio. Presilla ha poi approfondito con particolare attenzione le problematiche legate alle violazioni in materia di 'betting' e le corrette modalità di utilizzo dei social media da parte dei calciatori.
    "Prevenzione e formazione sono tra i pilastri essenziali della lotta al match-fixing - il commento del ds del Cagliari, Nereo Bonato -. Incontri come questi, che hanno coinvolto staff e calciatori della prima squadra e delle nostre giovanili, diventano così fondamentali per spiegare le potenziali minacce, le conseguenze, ridurre i rischi e tenere sempre alta l'attenzione su un fenomeno che va debellato a salvaguardia dell'integrità dello sport". (ANSA).
   

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