Sardegna

Regione Sardegna, inaccettabile chiusura linea zinco Portovesme

Assessori Cani e Manca, 'chiediamo certezze per i lavoratori'

Redazione Ansa

(ANSA) - CAGLIARI, 05 DIC - "I programmi della Glencore sul ridimensionamento del sito industriale di Portovesme, e in particolare la chiusura della linea zinco, sono del tutto inaccettabili. Il nuovo progetto annunciato dall'azienda non può essere considerato una valida alternativa alla lavorazione dello zinco, al limite un secondo fronte su cui investire". Questa la posizione degli assessori dell'industria e del lavoro, Emanuele Cani e Desirè Manca, che oggi a Roma, nella sede del Ministero delle Imprese e del Made in Italy, hanno rappresentato la Regione Sardegna all'incontro tra Glencore, Governo e Organizzazioni Sindacali.
    "Mentre i vertici della multinazionale hanno manifestato un atteggiamento di chiusura nei confronti delle nostre richieste, il governo ha illustrato la possibilità di ulteriori utilizzi del sito che potrebbero aprire uno spiraglio per i lavoratori", osservano gli esponenti della Giunta Todde. "Tuttavia - hanno sottolineato - non abbiamo necessità di rassicurazioni, ma di certezze".
    "Continua a essere evidente la totale chiusura da parte della società a valutare qualunque ipotesi che contempli il mantenimento in funzione dell'impianto di produzione dello zinco - commenta l'assessore Cani - Noi come Regione abbiamo ribadito la necessità di tenerlo aperto, e nonostante le perplessità del caso, guardiamo con cauta fiducia alla manifestazione di interesse da parte di un soggetto imprenditoriale interessato a rilevare la linea zinco".
    "Dal punto di vista occupazionale - ha precisato l'assessora del lavoro, Desirè Manca - non possiamo permetterci di continuare a creare precariato e di ricorrere ancora una volta agli ammortizzatori sociali che per i lavoratori del Sulcis rappresentano l'unica misura attuata finora e che va inesorabilmente avanti da troppi anni. I lavoratori hanno diritto di sapere se gli ammortizzatori sociali avranno mai una fine. Attendiamo dati certi e conferme, non possono bastarci le rassicurazioni, perché - ha concluso l'assessora Manca - 900 persone non vivranno con le buone intenzioni". (ANSA).
   

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