Meglio una sconfitta a 3-0 a tavolino che far passare sotto silenzio un episodio di razzismo. La Gymnasium di Sassari, che milita nel campionato di calcio di terza categoria ha scelto di non giocare contro i suoi avversari ieri nel campo di casa a Usini ma di organizzare uno "spuntino" per gli ospiti per gridare insieme "no al razzismo".
Così presidente e giocatori hanno voluto mandare all'esterno un messaggio forte e sabato non sono scesi in campo contro la compagine di Ossi (Sassari) "per protestare contro l'indifferenza del giudice sportivo che fa passare il gravissimo accaduto come un evento di poco rilievo". "Siamo rimasti scioccati. Pensi che non possa mai accadere a te, eppure è successo", osserva Fabrizio Usai che ha lanciato un avvertimento attraverso i social: "Questa è la prima volta che assistiamo ad un accaduto simile e non vogliamo che il silenzio la faccia da padrone. Stavolta non scendiamo in campo per protesta, la prossima volta che non ci sentiremo tutelati dagli organi competenti, ritireremo la squadra dal campionato, perché questi episodi inquinano il calcio e tutto lo sport e vanno contro la politica e l'etica della nostra società fondata sul rispetto, l'integrazione e i veri valori sportivi".
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