Sardegna

"Fiori sottopelle", prima a Cagliari per il film di Galici

Sul grande schermo la storia di 3 donne che affrontano il tumore

Redazione Ansa

(ANSA) - CAGLIARI, 14 DIC - Il coraggio oltre la fragilità, la determinazione che scavalca ogni limite fisico e psicologico, la vulnerabilità del corpo e dell'anima riequilibrata dall'amore e dalla solidarietà, legano con un potentissimo filo emozionale la vita e le storie di tre donne protagoniste del nuovo film scritto e diretto da Karim Galici "Fiori sottopelle" e prodotto dall'associazione culturale Oltresardegna con il sostegno della Regione, che debutterà in prima nazionale venerdì 20 dicembre alle ore 20,30 al Cinema Greenwich d'Essai di Cagliari.
    Il regista, molto attento ai temi legati al sociale, questa volta segue il vissuto di tre donne che affrontano la malattia oncologica, intrecciando abilmente le vicende del quotidiano con l'universo delle emozioni più profonde di chi, nonostante le avversità, decide di continuare a sorridere e a celebrare la vita grazie anche a una meravigliosa rete di supporto tra familiari, medici, amici e il team sanitario dell'associazione Paravè.
    "Fiori Sottopelle è un film che segue il mio filone di cinema del reale che porto avanti da tanti anni grazie alla collaborazione con associazioni e istituzioni che lavorano nel sociale", spiega Galici. E proprio in questo contesto si innesta il progetto sociale Inachis dell'associazione Paravè che regala parrucche alle donne che ne hanno bisogno, restituendo loro un senso di normalità e autostima, per un'immagine di sé sempre più aderente all'intimo spirito guerriero. Le ciocche donate, il lavoro minuzioso e professionale di una rete di parrucchieri solidali, l'impegno del personale medico e dei volontari, esprimono un meraviglioso abbraccio alla condizione umana in tutta la sua fragilità, tratteggiando una bellezza straordinariamente contagiosa e foriera di speranza.
    "Quando mi è stato proposto di raccontare un progetto che donava le parrucche alle donne che perdevano i capelli per via delle cure oncologiche - osserva il regista - ho pensato subito alle loro vite. Oltre la malattia, oltre la chemioterapia, persino oltre i capelli, così importanti, oltre tutto, sapevo che c'erano loro e le ho trovate. Sono arrivate durante la ricerca e le riprese in cui abbiamo filmato le consegne delle parrucche. Con alcune è stato quasi amore a prima vista e si sono lasciate andare alle libere emozioni, con altre c'è voluto tempo e pazienza per una giusta conoscenza, ma tutte alla fine si sono raccontate senza filtri". (ANSA).
   

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