(ANSA) - CAGLIARI, 14 DIC - Sessantasei anni, per anni
addetta alle vendite in un'azienda di viale Monastir. Lavoro
lasciato a causa della malattia.
"Ringrazio di cuore chiunque vorrà darmi anche solo una
piccola speranza. Non chiedo altro: una vita degna di essere
vissuta, anche nelle difficoltà. I farmaci? - racconta Miria
all'ANSA - la maggior parte adesso sono in fascia C. Per cui,
anche se sono cronica, le spese sono tante. E le visite sono
costose".
Comprese quelle fuori dalla Sardegna: "Sono viaggi della
speranza - spiega la donna - anche se la speranza ora è sempre
di meno". E invece c'è un problema in più: "Io ho lo stroller
per camminare in strada. Ma se devo andare a Roma, per andare in
aereo devo avere lo stroller ad alta quota: costa parecchio,
migliaia di euro. Spero di poter vivere qualche anno in più, ma
per farlo ho bisogno di aiuti che non posso permettermi da
sola".
Una situazione difficile: "Dopo anni di chemioterapia,
radioterapia e trasfusioni di sangue, mi sono ritrovata con
danni irreparabili a polmoni e cuore. Oggi vivo costantemente
attaccata all'ossigeno e mi attende un trapianto di cuore e
polmoni".
"Sono sola, non ho nessuno che possa aiutarmi. La mia
pensione non è sufficiente a coprire le spese mediche, né a
garantirmi un tenore di vita che si possa definire dignitoso. Mi
rivolgo a chiunque possa tendermi una mano, anche solo con un
piccolo contributo. Non chiedo la luna, ma solo la possibilità
di affrontare questa malattia con dignità. Chiunque voglia
aiutarmi, può contattarmi e mostrerò senza esitazione tutte le
mie cartelle cliniche. Voglio che sia chiaro: non cerco pietà,
ma un supporto concreto per poter vivere i miei ultimi anni con
un minimo di serenità". (ANSA).
'Sono disperata, mi servono i soldi per le cure'
Appello 66enne invalida, spese per viaggi e visite insostenibili