Sardegna

Riformatori negli scali,'attuare Statuto per far volare i sardi'

Manifestazioni negli aeroporti di Cagliari, Alghero e Olbia

Redazione Ansa

(ANSA) - CAGLIARI, 20 DIC - Tre manifestazioni parallele, negli altrettanti aeroporti sardi di Cagliari, Olbia e Alghero per presentare una soluzione sulle grandi criticità del sistema dei trasporti e della continuità territoriale. Le hanno organizzate oggi i Riformatori per alzare l'attenzione e presentare una mozione in Consiglio regionale.
    "Abbiamo scelto un periodo e luoghi simbolici per i viaggiatori sardi - spiega il capogruppo Umberto Ticca -.
    Partiamo da qui: noi crediamo che per colmare il gap di sviluppo serve lavorare sullo Statuto, sulle prerogative della nostra regione autonoma, sappiamo che modificare la carta costituzionale sarebbe un processo troppo lungo che non si concilia con i tempi delle emergenze sarde e crediamo che bisogna lavorare sulle norme di attuazione dello Statuto, come già fanno altre regioni, ad esempio il Trentino, che ha approvato in questi decenni oltre 200 leggi attuative, a fronte delle nostre 32, di cui solo 8 negli ultimi 20 anni", evidenzia.
    Un passo indietro, secondo i Riformatori, è d'obbligo: "La legge finanziaria nazionale del 2006 - spiegano - ha previsto il trasferimento alla Sardegna delle funzioni e dei costi in materia di continuità territoriale, ma quella norma resta ancora da attivare nella sua completezza, e c'è da ridiscutere con lo Stato il tema di chi la finanzia". "Se la Sardegna fa parte della comunità nazionale - chiarisce il Michele Cossa -, la sua connessione al resto d'Italia e la sua accessibilità non possono essere lasciate interamente a carico dei sardi, la continuità territoriale aerea e marittima è il nostro ponte sullo Stretto.
    La libera circolazione di persone e merci è un principio fondante dell'Unione Europea, e deve essere garantita anche per la Sardegna, la regione europea più distante dal continente".
    Da Olbia Alessandro Fiorentino, coordinatore provinciale della Gallura sottolinea: "Se continueremo ad assistere passivamente al dibattito sull'autonomia differenziata senza mettere con forza sul tavolo dello Stato questi temi, la conclusione è già scritta, e non è bella per la Sardegna". A fargli eco, da Alghero, il coordinatore provinciale Antonello Muroni: "Non solo la nostra autonomia è in gioco, ma con con essa lo sono le nostre prospettive di sviluppo e il benessere dei sardi". (ANSA).
   

Leggi l'articolo completo su ANSA.it