"In seguito alla riunione del gruppo di lavoro del 5 dicembre, Portovesme srl ha accettato di continuare a operare la linea zinco fino alla visita dell'impianto da parte del Mimit, e nella migliore delle ipotesi fino alla fine dell'anno, pur evidenziando le significative sfide tecniche che ciò comportava". E' quanto si legge in una nota della società del gruppo multinazionale Glencore.
"La visita si è svolta il 20 dicembre a seguito dello scambio di informazioni tra Glencore e il Ministero. A seguito della rapida evoluzione delle circostanze tecniche - precisa la Portovesme srl - è stata presa la decisione di fermare la linea di zinco il 23 dicembre. Questo per garantire l'integrità tecnica delle operazioni, la sicurezza del nostro personale e la gestione del rischio di impatto ambientale. La società ha informato le parti interessate sulle ragioni tecniche alla base di questa decisione in modo trasparente e tempestivo. La priorità di Portovesme è operare in modo sicuro e responsabile. L'azienda rimane concentrata sulla resilienza e sul futuro delle operazioni", conclude la nota.
"Quanto comunicato dalla azienda non corrisponde a quanto accaduto. Non è affatto vero che il Ministero sia stato informato 'in modo tempestivo e trasparente'. La delegazione tecnica del Mimit che era presente il giorno 20 dicembre per la visita in azienda, come concordato al tavolo del 5 dicembre, è stata informata della decisione dell'azienda in merito all'anticipato spegnimento della linea zinco solo dopo che essa era stata assunta e comunicata ai sindacati, e da questi alla stampa'. È quanto affermano fonti del Mimit in merito alla dichiarazione della azienda Portovesme srl diffusa oggi. "La stessa azienda, peraltro, di fronte alle ripetute sollecitazioni del Ministero, ha ammesso che la decisione era stata assunta esclusivamente dall'azienda senza che vi fosse stata alcuna analisi o richiesta di soggetti terzi incaricati delle verifiche (documentazione più volte richiesta dal ministero ed ancora non pervenuta). Il ministero, inoltre, rileva come l'accordo emerso dal tavolo, confermato dalla delegazione delle organizzazioni sindacali e della Regione, traguardasse almeno al 31 dicembre la chiusura della linea stessa in attesa delle valutazioni di possibili acquirenti disposti a mantenere la produzione di zinco. La decisione ha quindi violato in modo palese un accordo intercorso con motivazioni che allo stato appaiono strumentali. Il Ministero è disponibile a riprendere sempre il dialogo con l'azienda ma solo sulla base del rispetto degli impegni già assunti".
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