Sardegna

'Sovraffollamento carcere di Uta +30% nel 2024'

Associazione Sdr: 'oltre il 25% dei detenuti è straniero'

Redazione Ansa

(ANSA) - CAGLIARI, 08 GEN - "E' iniziato con numeri extralarge il 2025 nelle carceri della Sardegna ma quello che preoccupa maggiormente è l'incremento di presenze che si è registrato nelle più grandi case circondariali. A Cagliari-Uta in un anno c'è un 30% di crescita del sovraffollamento". Lo afferma la presidente dell'associazione Socialismo Diritti Riforme Odv, Maria Grazia Caligaris.
    "I dati diffusi dall'Ufficio Statistica del Ministero della Giustizia parlano chiaro - spiega Caligaris -. Il 31 dicembre 2023 erano recluse 601 persone per 561 posti. Un anno dopo sono diventate 768, senza che sia aumentato corrispettivamente il numero degli operatori penitenziaria con o senza divisa. La situazione è molto critica anche a Sassari-Bancali, dove, nella stessa data nel '23, erano presenti 472 detenuti per 454 posti.
    Otto giorni fa invece nell'Istituto "G. Bacchiddu" sono risultati presenti 536 ristretti".
    "In due soli istituti, entrambi con un direttore reggente non titolare, è recluso il 56,9% dei detenuti dell'isola il cui numero ammonta a 2.289 (49 donne)".
    "Nella valutazione della gravità della situazione - prosegue la presidente di Sdr - occorre tenere presente anche la notevole crescita di stranieri, prevalentemente extracomunitari. A Cagliari-Uta sono 187 (erano 112 un anno fa) e a Sassari-Bancali 176 (prima 132). Complessivamente in Sardegna sono 585, il 25,5% dell'insieme delle persone private della libertà. Una così massiccia presenza di stranieri nelle case circondariali, dove il sovraffollamento ha portato a 4 e addirittura a 5 persone in una cella destinata a due detenuti, con letti a castello e l'impossibilità di stare tutti in piedi contemporaneamente, favorisce momenti di insofferenza reciproca e difficoltà nella convivenza. Gli stranieri, che provengono in genere da altre regioni, spesso non conoscono l'italiano e usano dialetti locali incomprensibili anche per i mediatori culturali, determinando loro malgrado situazioni di difficile gestione".
    "La condizione di vita è particolarmente delicata a Tempio-Nuchis, dove i numeri sfiorano il limite regolamentare (162 per 170 posti) e a Lanusei dove ci sono 33 ristretti per 33 posti. A Badu 'e Carros la situazione è critica per i ristretti della media sicurezza anche perché continua a essere inagibile una sezione ancora non disponibile per ristrutturazioni. Le colonie penali continuano a mostrare i segnali di abbandono e sono semivuote rispetto alla capienza". (ANSA).
   

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