Formare architetti, ingegneri, storici dell'arte e archeologi, fornendo loro competenze specialistiche per la cura e la valorizzazione del patrimonio architettonico e paesaggistico, prestando particolare attenzione alla sostenibilità e alla tutela del territorio. Sono gli obiettivi della Scuola di specializzazione in Beni architettonici e del paesaggio dell'Università di Cagliari, che oggi ha inaugurato il nuovo anno accademico - il terzo - nell'aula Cima del complesso Santa Croce. Presenti, accanto al rettore Francesco Mola e alla direttrice della Scuola Caterina Giannattasio, Fabrizio Pilo, prorettore per il Territorio e l'Innovazione, Elisabetta Gola, prorettrice per la Comunicazione e l'Immagine e Ivan Blečić, direttore del dipartimento di Ingegneria civile, ambientale e architettura.
Identità, cura e cooperazione sono state le tre parole chiave scelte per presentare il nuovo anno. Concetti messi in luce dalla propulsione affidata a Tiziana Maffei, direttrice della Reggia di Caserta, che ha evidenziato l'importanza di un approccio partecipativo nella tutela del patrimonio architettonico e paesaggistico. La sua riflessione ha sottolineato il valore della partecipazione collettiva e delle pratiche integrate per garantire una conservazione efficace e consapevole.
Concetti ripresi dalla direttrice della Scuola. "E' importante che il territorio si possa avvalere di figure come architetti e archeologi, ingegneri e storici dell'arte per far sì che siano in grado di affrontare le tante problematiche che riguardano il nostro ricco e variegato patrimonio architettonico, urbano e paesaggistico. La preparazione per studenti e studentesse - ha chiarito Giannattasio - passa anche attraverso la collaborazione tra le istituzioni e l'interdisciplinarietà del corso, che prevede il coinvolgimento di docenti di sei dipartimenti dell'Ateneo".
Determinate il ruolo dell'Università. "La Scuola di specializzazione in Beni architettonici e del paesaggio, attivata tre anni fa, rappresenta la formazione di terzo livello e la testimonianza di come questo tipo di preparazione sia sempre più importante e di quanto il sistema universitario debba spingere sempre più in questa direzione - ha dichiarato il rettore Mola -. Noi come Ateneo lo stiamo facendo non soltanto con le scuole di specializzazione in ambito medico, ma anche con tutta una serie di scuole di specializzazione, con i dottorati di ricerca e con i master".