"Non ci sono più alibi per la Sider Alloys-GMS ma neanche per i governi nazionali e regionali, che troppe volte hanno dichiarato strategico lo stabilimento di alluminio primario senza però essere riusciti a imprimere una svolta nelle produzioni che mancano al Paese Italia dal lontano 2012. La goccia che ha fatto traboccare il vaso, è stata la mancata retribuzione alle lavoratrici e ai lavoratori, ma in realtà in questi 7 anni la conduzione dello smelter è stato un continuo prendere tempo". Così le segreterie territoriali di Fiom-Cgil, Fsm-Cisl, Uilm e Cub Sardegna sud-occidentale e Sulcis-Iglesiente nel chiedere un tavolo dedicato al Mimit, oltre a quello sulla crisi delle industrie del Sulcis convocato per il 17 gennaio. Non solo: i sindacati si apprestano anche ad organizzare una manifestazione davanti al ministero per la prossima settimana "al fine di superare l'attuale situazione di stallo, oramai insostenibile".
Un faccia a faccia che, nelle intenzioni delle sigle, servirebbe "per comprendere una volta per tutte le reali prospettive di rilancio dello stabilimento, che a questo punto non possono in alcun modo essere riproposte con l'attuale proprietà. Così come risulta ingiustificata l'ulteriore richiesta di finanziamenti a garanzia Sace di 200 milioni di euro. Vista la complessità della situazione e la gravità della conduzione nella gestione della Sider Alloys e delle risorse pubbliche affidatele, vista l'incertezza in cui si trovano i dipendenti e coloro cha attualmente sono in mobilità, le organizzazioni territoriali, in considerazione delle diverse richieste di incontro avanzate dalle segreterie nazionali (ultima datata 09/01/2025), alle quali non si è ottenuto il dovuto riscontro, sono pronte a ulteriori iniziative di protesta e in assenza di imminente convocazione".
"Da settimane i circa 1.200 metalmeccanici del polo metallurgico di Portovesme (Sider Alloys/ex Alcoa e indotto metalmeccanico di altre aziende) sono mobilitati con scioperi, presidi e manifestazioni per la salvaguardia degli impianti industriali e per le prospettive del territorio, in opposizione alle scelte scellerate dei management che vogliono chiudere e ridimensionare le attività non ottemperando agli impegni presi con le Istituzioni nazionali e locali e con le organizzazioni sindacali. Per tutto ciò Fim, Fiom e Uilm hanno chiesto un incontro al ministro Urso e dichiarano che intensificheranno le mobilitazioni e che in mancanza di una risposta i lavoratori si autoconvocheranno a Roma". Lo si legge in una nota unitaria di Fim, Fiom, Uilm nazionali.
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