Sardegna

Comandini, 'le norme di attuazione dello Statuto sono priorità'

Riforma legge elettorale, 'sono proporzionalista'

Comandini, 'le norme di attuazione dello Statuto sono priorità'

Redazione Ansa

(ANSA) - CAGLIARI, 20 GEN - "Dobbiamo mettere mano al nostro Statuto speciale e ridiscutere il rapporto con lo Stato. Siamo la regione che ha approvato il minor numero di norme di attuazione e, soprattutto alla luce dell'autonomia differenziata nazionale, si deve accelerare la discussione". Per Piero Comandini, presidente del Consiglio regionale della Sardegna quello dell'attuazione completa della Carta costituzionale autonomistica è una priorità: "Serve un nuovo riequilibrio, perciò oltre alle questioni 'ordinarie' come sanità, finanziaria, trasporti, pubblica istruzione, spero che la Regione possa attivare una discussione con lo Stato per avere più poteri a propria disposizione su alcuni temi", sottolinea rispondendo alle domande dei giornalisti durante la conferenza stampa di bilancio dei primi nove mesi della diciassettesima legislatura. Sempre sul fronte delle riforme istituzionali resta pendente quella della legge elettorale, molto criticata nelle ultime legislature ma mai modificata: "E' un tema che delego ai partiti e ai gruppi consiliari - risponde -, per quanto mi riguarda sono tradizionalmente un proporzionalista, perché tutto quello che è stato messo in campo in questi decenni, tra Porcellum e Mattarellum, ha portato più a non andare a votare che a tornare alle urne". "Ognuno di noi, però, quando parla di riforma elettorale ha la sua. E' un tema complicato e complesso".
    E infine il tema europeo, non soltanto per affrontare il nodo trasporti e continuità territoriale: "Per noi il ponte verso Bruxelles è fondamentale, io porterò avanti quanto di mia competenza da componente del Comitato delle Regioni, ma lo farò insieme alla presidente Todde e insieme a tutti coloro che in questo Consiglio regionale vogliono avere un'Europa forte. Come sardi e come italiani, ci salviamo se riusciamo a costruire davvero i nuovi Stati Uniti d'Europa: una grande forza di solidarietà, di unità di intenti, che non può essere soltanto quella legata alla moneta, ma alle grandi sfide che ci attendono". (ANSA).
   

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