(ANSA) - CAGLIARI, 14 MAG - In Sardegna sono circa 1.600 le
persone affette da lupus eritematoso sistemico, malattia che
colpisce un paziente ogni mille abitanti, contro uno ogni 2mila
nel resto d'Italia.
L'Isola presenta la più alta incidenza di malattia del
territorio nazionale. In Italia oltre 60mila persone ne
soffrono, con 1.500-2mila nuovi casi ogni anno, di cui 9
pazienti su 10 sono di sesso femminile. Il Centro di riferimento
regionale per la diagnosi e la terapia del LES è la Reumatologia
del Policlinico Duilio Casula, diretta dal professore Alberto
Cauli, dove vengono accolti la maggior parte dei malati in
Sardegna, offrendo un supporto ambulatoriale in day hospital e,
quando indicato, in regime di ricovero.
La patologia autoimmune può presentarsi già durante
l'infanzia, spiega il prof. Cauli, "ma predilige le giovani
donne tra i 15 e 45 anni, il 90% dei casi totali diagnosticati
nel nostro Paese. Il lupus può aggredire pelle, articolazioni,
cuore, polmoni, reni e cellule del sangue, compromettendo la
qualità della vita di chi ne è affetto. Il sistema immunitario
perde la sua abilità nel differenziare agenti esterni da cellule
e tessuti appartenenti all'organismo, così reagisce
attaccandolo".
I sintomi più generali sono: eruzioni cutanee, in particolare
sul viso (il classico "eritema a farfalla" sulle guance e sul
naso), affaticamento, stanchezza estrema, febbre, dolori e
gonfiori articolari. Solitamente gli sfoghi sulla pelle
migliorano dopo alcuni giorni o settimane, ma possono durare più
a lungo, divenire permanenti, dare prurito o dolore e possono
peggiorare se esposti alla luce solare. Il LES può causare una
vasta gamma di altri sintomi, dice il direttore della
Reumatologia, "tra cui: ingrossamento delle ghiandole
linfatiche, ulcere in bocca, perdita di capelli e peso,
pressione alta, mal di testa, dolore addominale e al petto".
"La malattia può essere molto difficile da diagnosticare -
dice ancora lo specialista - perché i disturbi che si
manifestano sono simili a quelli di molte altre patologie
comuni, possono variare notevolmente da persona a persona, con
periodi in cui si acuiscono e altri in cui scompaiono. Non per
altro viene soprannominata il 'grande mimo', proprio per la
capacità di coinvolgere diversi organi e di presentarsi con una
varietà di manifestazioni cliniche". (ANSA).
Lupus, in Sardegna la più alta incidenza nazionale
Aou Cagliari, sono 1.600 le persone colpite, il 90% donne