(ANSA) - SASSARI, 05 FEB - Nei periodi di siccità estrema si
assiste a un aumento della prevalenza dell'asma. La patologia,
che nel mondo colpisce oltre 300 milioni di persone, sembra
seguire le fluttuazioni climatiche.
"L'Organizzazione mondiale della sanità - afferma il
direttore della Pneumologia clinica Pietro Pirina - stima che
nei prossimi decenni assisteremo a un aumento significativo
della mortalità a causa di eventi climatici estremi, quali
siccità e ridotto approvvigionamento idrico. Allo scopo di
verificare possibili correlazioni tra variazioni climatiche e
incidenza dell'asma, sono state studiate in Italia le
oscillazioni periodiche dei fenomeni climatici tra il 1957 e il
2006".
"Le variazioni della siccità - aggiunge Alessandro Fois,
direttore di Endoscopia bronchiale interventistica - sono state
ricostruite attraverso l'Indice di Palmer (sc-PDSI), che misura
il grado di gravità della stessa, e sono state messe in
relazione con le fluttuazioni della Summer North Atlantic
Oscillation (SNAO), indice climatico, che nella sua fase
negativa, genera condizioni umide nell'Europa Nord-Occidentale e
condizioni aride sul Mediterraneo centrale".
Lo studio ha permesso di raccogliere informazioni su un arco di
tempo molto ampio, compreso tra la fine degli anni Cinquanta e i
primi anni del nuovo millennio. Oggetto della ricerca le
informazioni sulla salute respiratoria di campioni di
popolazione generale, nati tra il 1925 e il 1989 e di età
compresa tra 20 e 84 anni al momento dell'intervista. A Sassari
sono stati coinvolti, attraverso 2 studi (ISAYA e GEIRD), 6000
soggetti tra 20 e 84 anni (rapporto M/F di 1/1), scelti in
maniera probabilistica tra coloro che erano nati e residenti in
città. I pazienti tra i 20 e i 45 anni, che presentavano una
diagnosi funzionale di asma, sono stati seguiti clinicamente per
20 anni e la prevalenza della malattia è passata dal 4,1% degli
anni 1991/93 al 6,6% degli anni 2007/2010. (ANSA).
Da uno studio il legame tra variazioni climatiche e asma
Pneumologia Aou Sassari, coinvolti circa 6mila pazienti