(ANSA) - SASSARI, 29 APR - Informare, formare e
sensibilizzare pazienti, visitatori e operatori alla cultura
della corretta igiene delle mani perché, proprio le mani,
rappresentano il principale veicolo per la trasmissione di
infezioni. Ancora di più se ci si trova all'interno di un
ambiente ospedaliero.
Dalle 9 alle 13, nella sala riunioni al settimo piano del
Santissima Annunziata, saranno presentati i risultati raggiunti
in questi mesi di attività.
Il progetto, distinto in due azioni differenti - per
operatori e per assistiti - è stato realizzato in quattro
reparti: Ematologia, Traumatologia e Ortopedia del Santissima
Annunziata, Terapia intensiva neonatale quindi Pediatria. Il
progetto è stato messo in campo dalla Direzione medica di
presidio, igiene e infezioni ospedaliere in stretta
collaborazione con il Gruppo di lavoro "Igiene mani" del Cica,
il Comitato delle infezioni correlate all'assistenza che lo ha
reso possibile all'interno dei reparti. All'iniziativa hanno
partecipato anche i medici in formazione della Scuola di
specializzazione in Igiene e medicina preventiva dell'Uniss. Gli
operatori del gruppo di lavoro così hanno sottoposto ai degenti,
nei vari reparti interessati dal progetto, un questionario
anonimo, con una decina di domande incentrate sull'importanza
del lavaggio delle mani e sulle esperienze dei pazienti
ricoverati. Sono state fatte quindi verifiche sulla adesione
alle procedure sul lavaggio mani anche tra gli operatori
sanitari.
"Si tratta di un processo importantissimo - spiega il
professor Paolo Castiglia, direttore della Direzione medica di
Presidio e presidente del Cica - perché la pratica dell'igiene
delle mani è un'arma salva vita indispensabile: da una parte
consente di mantenere il paziente in buono stato di salute,
dall'altra garantisce sicurezza di fronte alla possibile
insorgenza di infezioni durante il soggiorno del paziente in
ospedale. Infine, rappresenta anche un momento fondamentale di
educazione sanitaria anche nei riguardi dei visitatori che
entrano in ambienti considerati critici".
Per gli operatori restano sempre validi i cinque momenti di
lavaggio mani fissati dall'Oms: prima di toccare il paziente,
prima di una manovra asettica o una medicazione, dopo
l'eventuale rischio di esposizione a fluidi corporei del
paziente, dopo aver toccato il paziente e dopo aver toccato le
superfici attorno all'area del paziente.
Nell'occasione, il progetto pilota è accompagnato da una
campagna di comunicazione declinata in due azioni: la prima
caratterizzata dal leitmotiv "Triplo Zero" rivolto agli
operatori sanitari per ricordare che è importante: non indossare
monili (anelli, bracciali, collane), non avere smalti sulle
unghie, e non indossare accessori che non facciano parte della
divisa di reparto (a esempio felpe). (ANSA).
Aou Sassari, lavaggio delle mani contro infezioni ospedaliere
La prima fase del progetto pilota si concluderà lunedì 6 maggio