(ANSA) - SASSARI, 11 OTT - Aiutare bambini e ragazzi con
autismo a integrarsi nella società. È lo scopo del progetto
"Studio sul potenziamento delle abilità sociali (social skills)
nel disturbo dello spettro autistico", sviluppato tra la
Neuropsichiatria infantile dell'Aou di Sassari e l'Istituto Rete
per il sociale Ets di Roma, presentato oggi, in un convegno,
nell'aula magna dell'Università sassarese.
I disturbi dello spettro autistico si caratterizzano per
difficoltà nell'interazione sociale, nella comunicazione e per
comportamenti ripetitivi o interessi ristretti. La variabilità
all'interno dello spettro è ampia: alcune persone con autismo
possono manifestare difficoltà gravi nella comunicazione, mentre
altre potrebbero sviluppare competenze linguistiche avanzate, ma
riscontrare problemi nel comprendere le più semplici regole
sociali. Uno degli aspetti centrali nella diagnosi e nel
trattamento dei diversi autismi è quindi rappresentato dalle
abilità sociali, che risultano compromesse in modi diversi.
"Il progetto social skills avvia i ragazzi a una
demedicalizzazione progressiva - ha spiegato il direttore della
Neuropsichiatria infantile dell'ospedale Bambin Gesù di Roma e
fondatore dell'Istituto Rete, Stefano Vicari, in collegamento
video - Dobbiamo abituarci a pensare all'autismo non come una
malattia, ma come una condizione che accompagna tutta
l'esistenza della persona, e quindi ha necessità di trovare
forme di integrazione nel contesto sociale di vita".
"Lo studio è appena iniziato e durerà 6 mesi. Partecipano 24
bambini, individuati fra i pazienti della Neuropsichiatria
infantile di Sassari, 12 con disturbo dello spettro autistico e
12 no - ha precisato Alessandra Carta, dirigente medico dell'Aou
e responsabile scientifica del progetto - La metà di questi, di
età fra i 6 e i 12 anni, è stata sottoposta a interventi di
potenziamento delle attività sociali, con l'obiettivo di
valutare quanto questo sia efficace nel migliorare la qualità
dell'interazione sociale in tutti i contesti della vita
quotidiana, e non solo in ambito familiare". I bambini stanno
partecipando ad attività in contesti naturalistici: fanno surf e
mototerapia, coltivano gli ortaggi, fanno agility con i cani.
"Si tratta di uno studio che valuta le competenze sociali dei
ragazzi con autismo, e lo fa non nello studio di uno
psicoterapeuta ma in un ambito amicale, in un contesto esterno e
quotidiano", ha chiarito il direttore di Neuropsichiatria
infatile dell'Aou, Stefano Sotgiu.
L'auspicio della direttrice sanitaria dell'azienda
ospedaliero-universitaria, Lucia Anna Mameli, è che "il progetto
possa andare avanti: l'Aou sarà sempre al fianco della
Neuropsichiatria infantile per sviluppare questa iniziativa che
stiamo sostenendo sia con gli operatori sanitari e socio
sanitari, sia con la direzione aziendale". (ANSA).
Le abilità sociali aprono all'integrazione dei ragazzi autistici
Studio Aou Sassari e Istituto Rete su 24 bambini dai 6 a 12 anni