(di Maria Grazia Marilotti)
(ANSA) - CAGLIARI, 05 MAR - Son rientrati dalla Lituania con
una rinnovata convinzione: "la mia disabilità non mi definisce".
Alessandro Pretta e Valentina Incani hanno preso parte, insieme
ad altri allievi dello Ierfop, a un corso Erasmus di alta
formazione promosso dall'ente guidato da Roberto Pili.
Vi ha partecipato un gruppo di ragazze e ragazzi con
differenti disabilità, sono partiti da soli, senza
accompagnatore "per tastare la capacità di essere autonomi,
aprire gli orizzonti, un'esperienza formativa e trasformativa",
spiega Alessandro, 25 anni, studente di scienza della
comunicazione e marketing digitale all'Università E-Campus di
Cagliari. "In Lituania, a Vilnius, mi sono sentito parte di
qualcosa in cui eravamo tutti alla pari", racconta.
Durante il corso ha acquisito competenze utili per i suoi
studi e per il suo futuro lavorativo. "Da questo corso .
chiarisce Alessandro - è nata in me l'esigenza di non accettare
passivamente la disabilità, realizzare i miei progetti, andare a
studiare all'estero, perfezionare le mie conoscenze e affinare
le tecniche per permettere a chiunque di comunicare attraverso
strumenti sempre più accessibili e sofisticati. Sono cieco dalla
nascita, ho vissuto nel buio ma ora posso portare una luce nella
mia vita e in quella degli altri, realizzarmi in assoluta
indipendenza per essere una persona con le sue aspirazioni e non
farmi definire dalla mia cecità. Anzi, utilizzando questo mio
limite come un punto di forza".
Una testimonianza importante a cui è seguita quella di
Valentina Incani, speaker radiofonica, autrice del libro
"L'amore è cieco ma il karma ci vede benissimo - Biografia
semiseria di una speaker non vedente". "Chi utilizza la parola
disabilità ignora - precisa - che siamo persone in grado di fare
tutto, che hanno voglia di formarsi, crescere, inseguire i
propri sogni esistenziali e professionali. Il viaggio, gli
spostamenti con i vari mezzi, ci hanno fatto capire che la
società non è pronta a confrontarsi con persone che non si
lasciano condizionare dalla propria disabilità, ma cercano di
vivere la loro vita in autonomia e indipendenza. Per rendere
concreti termini come inclusione e accessibilità, dobbiamo far
sentire la nostra voce per difendere i nostri diritti. C'è
ancora tanta strada da fare", ammette Valentina.
"Eesi Digi è uno dei tre progetti sviluppati da Ierfop in
collaborazione con diversi partner internazionali per
contrastare lo stigma sociale della disabilità e anche
dell'etaismo e i pregiudizi anacronistici che attaccano le basi
dell'identità individuale e del diritto alla dignità e
all'uguaglianza", sottolinea Roberto Pili in occasione della
serata di chiusura della presentazione dei tre progetti, Eesi-
digi, Ge4youth e Fake News & Elders, che hanno ricevuto il
plauso della ministra per le disabilità Alessandra Locatelli.
"Iniziative - ribadisce Pili - che puntano a costruire un
futuro sostenibile, equo e solidale, basato sulla coesione, la
promozione del benessere e l'inclusione di tutti,
indipendentemente dall'età o dalla presenza di disabilità",
(ANSA).
Alessandro e Valentina, 'la disabilità non ci definisce'
Le esperienze di viaggio in Lituania con lo Ierfop