Sardegna

Welfare e formazione per elevare quota lavoratori con disabilità

Pili (Ierfop), 'puntare su strategie integrate e investimenti'

Redazione Ansa

(ANSA) - CAGLIARI, 10 LUG - Per costruire un mercato del lavoro inclusivo occorre puntare sull'integrazione tra le politiche di coesione europee e le pratiche di welfare aziendale italiane e sarde, supportata dal terzo settore e dall'investimento in formazione e tecnologie assistive. Roberto Pili, presidente Ierfop, ha così sintetizzato le proposte emerse da un convegno promosso da Ierfop, con focus sulla ricerca per la piena occupazione dei lavoratori con una disabilità, alla presenza di istituzioni, rappresentanti del Terzo Settore, università, organizzazioni datoriali, volontariato.
    "Programmi di istruzione, di formazione al lavoro, hanno permesso alle persone con disabilità di competere per livelli di qualità e responsabilità lavorativa altrimenti irraggiungibili, superando le gabbie che costringono le persone con disabilità a poter aspirare solo a limitate categorie di lavoro - ha messo in luce Pili - la formazione insieme alle strategie integrate, non solo migliorano la qualità della vita delle persone con disabilità ma contribuiscono anche al progresso sociale ed economico del paese".
    Ma, come ha evidenziato Bachisio Zolo, direttore della formazione Ierfop "il percorso è ancora irto di ostacoli e difficoltà, ma il nostro impegno è costante". Dall'incontro è emerso come in Italia, secondo l'Anpal, le persone con disabilità iscritte agli uffici di collocamento nel 2019, erano circa 775mila. Il tasso di occupazione, nel 2019 - dati Istat - era del 35,8%, significativamente più basso rispetto a quello delle persone senza disabilità (57,8%). Oltre il 50% dei lavoratori con disabilità lavora in imprese del nord Italia, in un contesto socioeconomico e ambientale che consente più incisive politiche di inclusione lavorativa.
    "Il quadro normativo, sia europeo che italiano, per promuovere un ambiente lavorativo tuttavia è sempre più inclusivo", ha sottolineato Hubert Perfler, presidente dell'istituto regionale per ciechi Rittmeyer. Mentre Alessandro Melillo, ambasciatore Erasmus per l'educazione degli adulti, ha aggiunto: "Per l'Italia essere dentro il contesto europeo rappresenta un traino per raggiungere sempre più avanzati obbiettivi di civiltà dell'integrazione e reale democrazia".
    Anche se, come ha evidenziato Roberto Pili "siamo molto lontani dalla piena attuazione della legge 68, sia a livello nazionale che locale. Ci sono ancora troppi freni, soprattutto per i privati, che vanno accompagnati e incentivati".
    Al convegno sono intervenuti anche l'assessore regionale dell'Industria, Emanuele Cani, la senatrice Sabrina Licheri, il consigliere regionale Valter Piscedda, Cataldo Ibba, vice presidente Ierfop, per l'università Alessandro Spano, Donatella Petretto, per la Confesercenti Milena Zara, Fabio Roccuzzo, direttore di Focus Europe, Mauro Piria, presidente MedNet.
    (ANSA).
   

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