Prima il sequestro delle carte dell'appalto e del collaudo, poi la nomina di un collegio di consulenti. L'inchiesta sul cedimento del tratto di acceso al viadotto Scorciavacche sulla Palermo-Agrigento parte con due rapide mosse della Procura di Termini Imerese che già aveva sequestrato l'area interessata al collasso della struttura. Allo stato, conferma il procuratore Alfredo Morvillo, non ci sono indagati. Ma potrebbero esserci presto se dal collegio dei periti arriverà la richiesta di verifiche e di atti "irripetibili". Tutto dipenderà dal tipo di accertamenti giudicati necessari per risalire non solo alle cause del crollo dell'accesso all'opera, costata 13 milioni e inaugurata alla vigilia di Natale, ma anche per individuare le responsabilità di chi ha progettato ed eseguito i lavori.
Il procuratore Morvillo e il suo sostituto Francesco Gucciardi però vogliono allargare la ricerca delle colpe eventuali. E lo fanno capire con l'acquisizione della relazione sul collaudo. Anche queste carte si trovano nel fascicolo dell'appalto affidato al consorzio di imprese "Bolognetta scpa" costituito da Cmc di Ravenna, Tecnis di Catania e Ccc di Bologna. Il contratto prevedeva la consegna dell'opera entro marzo 2015. L'impresa ha concluso i lavori tre mesi prima e di questo, nel giorno dell'inaugurazione, era molto soddisfatto il presidente dell'Anas, Pietro Ciucci, che tornerà in Sicilia il 7 gennaio, ma questa volta per un sopralluogo sul luogo dove appena due settimane fa era stata inaugurata l'opera. Una volta i ritardi costituivano una "regola" perché provocavano un aumento dei costi. Ora invece si punta sulla riduzione dei tempi. Ma il cambio di passo pone altri problemi. Amedeo Benigno, segretario generale della Fit Cisl siciliana, non esclude che l'Anas abbia esercitato sull'impresa e sui funzionari siciliani dell'ufficio di alta sorveglianza 'pressioni' per l'apertura anticipata del tratto stradale, "come purtroppo - sottolinea il sindacalista - accaduto tante volte negli ultimi anni, allo scopo di far testimoniare ai media, più che efficienza, il presenzialismo dello stesso management". Si apre così il fronte delle polemiche.
Sotto tiro sono i vertici dell'Anas, di cui l'Adusbef e la Federconsumatori chiedono l'azzeramento, il ministro Maurizio Lupi attaccato dal M5S (il capogruppo al Senato Alberto Airola ne invoca le dimissioni) e l'impresa. La presenza di Cmc e Ccc nel consorzio sarebbe, secondo Maurizio Gasparri (Forza Italia), indicativa del fatto che "la storia delle cooperative rosse, protette da regole vantaggiose imposte da sempre dalla sinistra politica, è una storia piena di pagine oscure". Anche il gruppo Pd al Senato, infine, alla ripresa dei lavori parlamentari chiederà di realizzare un'indagine conoscitiva sulla vicenda. Lo annuncia il senatore Marco Filippi, capogruppo Pd in Commissione Trasporti. "In questa vicenda - spiega - ci sono molti aspetti da chiarire - spiega - anche possono coinvolgere anche altri cantieri pubblici".
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