Sicilia

Pescherecci fermati,acque internazionali

Associazione pescatori, esposto in Procura per abuso di potere

Redazione Ansa

(ANSA) - CATANIA, 19 GEN - I tredici componenti gli equipaggi dei pescherecci siciliani fermati ieri da autorità egiziane sono trattenuti ad Alessandria. Lo rende noto il presidente regionale dell'associazione dei pescatori marittimi professionali di Catania, Fabio Micalizzi, ribadendo che l'"Alba chiara" e il "Jonathan" "erano in acque internazionali, come dimostra la strumentazione satellitare di bordo". Micalizzi annuncia che la presentazione di un esposto alle Procure di Catania e Siracusa per "abuso di potere".

   Mi spiace per i miei compagni di lavoro, certo meglio essere qui perché queste cose non si sa mai quanto durano e come vanno a finire". Antonio Moscuzza, 50 anni, da 40 in mare, considera adesso "una fortuna i postumi della febbre" che gli hanno impedito di essere a bordo dell'Alba chiara, uno dei due pescherecci siciliani fermati dalle autorità egiziane.
Cerca anche lui di avere notizie, ed è nella capitaneria di porto di Siracusa anche in qualità di rappresentante provinciale dell'associazione pescatori marittimi professionali. "Ho saputo dalla moglie del comandante Raimondo Sudano - ricostruisce Moscuzza - ieri dell'accaduto. Ma anche lei ha potuto parlare poco col marito, al quale hanno sequestrato il cellulare. Ha avuto soltanto il tempo di avvisarla: 'Ti do io la notizia, non ti preoccupare stiamo bene', ha avuto solo il tempo di dirle prima che facessero cadere la comunicazione".
E' preoccupato, Moscuzza, "per i pescatori, ma anche per la barca: se li fanno scendere - spiega - c'è il rischio di non trovarla più". Dice di "non capire" l'intervento delle autorità egiziane. "Eravamo in acque internazionali - sottolinea - alla ricerca di pescespada con ami di superficie, assieme a tanti altri pescherecci nella stessa zona. In 8 giorni in mare avevano catturato 5-600 chili di pesce, pochissimo".

   

Leggi l'articolo completo su ANSA.it