(ANSA) - CATANIA, 23 FEB - Le società Tecnis Spa, Artemis Spa
e Cogip Holding Srl sarebbero state "asservite alla famiglia
catanese di cosa nostra" e, oltre che a rimpinguarne le casse,
avrebbero "consentito agli esponenti apicali dell'organizzazione
di governare in qualche modo l'indotto, ottenendo sub appalti e
forniture a imprese vicine alla organizzazione mafiosa ed
accrescere il proprio potere e prestigio anche presso le
famiglie palermitane, consentendo ad imprese loro vicine di
infiltrare il settore delle commesse pubbliche". Questa la
motivazione del provvedimento con il quale la Sezione Misure di
Prevenzione del Tribunale di Catania ha disposto l'
amministrazione giudiziaria e il sequestro delle relative quote
ed azioni societarie. Il provvedimento è stata illustrato
durante una conferenza stampa alla quale hanno preso parte il
Procuratore della Repubblica di Catania Michelangelo Patanè e il
comandante del Ros dei carabinieri Gen. Giuseppe Governale.
"Si è potuto verificare nel corso di circa 10 anni - ha detto
Patanè - che queste azienda dovevano pagare a cosa nostra, avere
collegamenti con essa, si dovevano inserire in appalti e in
lavori cospicui del Palermitano, ma in stretto collegamento ed
asservimento dei voleri di cosa nostra".
Per le tre aziende è stato nominato un amministratore
giudiziario, il Prof. Ruperto, che sostituirà gli amministratori
per un periodo di sei mesi, ulteriormente rinnovabile, per
"risanare e reimmettere nel mercato l'azienda, in modo che possa
operare nel rispetto delle regole ed al riparo da interventi
della criminalità organizzata".
Il provvedimento trae fondamento da più attività
investigative, corroborate da dichiarazioni di collaboratori di
giustizia e da quelle degli stessi imprenditori. Sulla scorta di
questo gli investigatori ritengono che Tecnis SpA (e le relative
compagini) abbia subito coartazioni nel libero svolgimento delle
attività imprenditoriali.(ANSA).
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