(di Chiara Giarrusso) (ANSA) - PALERMO, 5 OTT - Time out. Almaviva Contact ha i conti in rosso e chiude i call center di Roma e Napoli, annunciando 2.
Per l'azienda si tratta di un scelta "non più rinviabile", indotta anche dal mancato rispetto di alcuni punti contenuti nell'intesa messa nero su bianco insieme al Governo e ai sindacati, su delocalizzazioni e gare al massimo ribasso. Un appello alla responsabilità arriva dal viceministro Bellanova, che parla di "una provocazione" e all'azienda chiede "di non andare avanti su una strada senza sbocco". "Si lascino da parte inutili e dannosi atti ricattatori - chiosa la viceministro - e si ritorni al buon senso e alla responsabilità con cui invece tutte le parti devono lavorare per una soluzione condivisa e non traumatica". La crisi dell'azienda spariglia le carte e spiazza pure i sindacati. Per la Slc Cgil "le motivazioni addotte dall'azienda sono palesemente pretestuose e strumentali, nei confronti delle organizzazioni sindacali e del Governo". Per la Fistel Cisl, invece, "i trasferimenti annunciati a Palermo a Rende sono licenziamenti camuffati".
"È inaccettabile la scelta comunicata oggi da Almaviva", afferma Stefano Fassina di Sinistra Italiana.
La prossima settimana è previsto un incontro al Mise per affrontare il nodo dei trasferimenti in Calabria dalla Sicilia, mentre era già fissato per il 20 ottobre un incontro tra azienda, governo e sindacati sullo stato di avanzamento dell'intesa siglata al ministero a maggio scorso.(ANSA).
Almaviva: chiude Roma e Napoli e taglia 2.511 posti
Da Palermo 400 part time trasferiti. Bellanova, no ricatti