(ANSA) - MAZARA DEL VALLO (TRAPANI), 3 FEB - "La pesca non
deve e non può essere un pretesto per inasprire le diverse
posizioni. Anzi dovrebbe divenire uno strumento di dialogo,
cooperazione produttiva e pace. Il popolo libico, da est a
ovest, conosce bene la nostra generosità manifestata in più
occasioni e può fidarsi della comunità siciliana e dei nostri
pescatori". Lo scrive il presidente del Distretto della pesca e
crescita blu, Giovanni Tumbiolo, in una lettera indirizzata ai
capi militari della Libia, il generale Ayoub Omar Qassem,
portavoce del Consiglio presidenziale di Tripoli guidato da
Fayez Al Sarraj e il colonnello Ahmed El-Mismari, portavoce
della Libyan national army (Lna) di cui è comandante generale
Khalifa Haftar. Dopo la vicenda del mitragliamento, lo scorso 16
gennaio, tra le 18 e le 20 miglia al largo di Bengasi-Derna, in
acque internazionali, di tre pescherecci mazaresi i due
militari, secondo quanto riferisce Tumbiolo, hanno parlato alla
stampa internazionale di una presunta violazione delle acque
territoriali libiche. Tumbiolo, nell'esprimere "fraterna
solidarietà agli amici libici avendo esercitato con loro sul
campo tante azioni umanitarie congiunte di successo, grazie al
legame di profondo rispetto e di condivisione che unisce la
Sicilia e i siciliani al popolo libico", rileva che "le
incomprensioni derivanti dalla storica mancata definizione dei
limiti delle acque territoriali non può portare al sacrificio di
pescatori incolpevoli che sono desiderosi di costruire relazioni
di lavoro. Il governo italiano e il presidente Gentiloni, con
tanti altri Paesi, sotto l'egida delle Nazioni Unite, sono
impegnati nella costruzione di un processo di pace che prospetta
tempi lunghi. Bisogna evitare un'escalation di violenza le cui
vittime siano pescatori incolpevoli". Tumbiolo, pur
nell'assoluto rispetto e condivisione delle iniziative e delle
attività dei Governi, "invita le parti coinvolte nel campo della
pesca a incontrarsi per avviare nelle aree di Bengasi-Derna e
Misurata-Tripoli accordi scientifici e produttivi volti a
tutelare il mare Mediterraneo". (ANSA).
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