(ANSA) - PALERMO, 20 OTT - Perché gli stranieri amano la Sicilia più dei siciliani? Provocazione semplice e complicata al tempo stesso in cui trova le motivazioni la mostra che si apre il 20 ottobre al Palazzo Reale di Palermo: "Sicilia, il Grand Tour". Sono esposti gli acquerelli che l'artista francese Fabrice Moireau ha realizzato in due anni di ricerche e scoperte trascorsi nell'isola sulle tracce degli antichi viaggiatori. Una sorta di nuovo itinerario goethiano che è anche un pregevole volume con testi del magistrato e scrittore Lorenzo Matassa, pubblicato dalla Fondazione Tommaso Dragotto che, oggi, propone al pubblico le tavole originali. Sono circa 400 opere che raccontano una Sicilia intima e senza tempo. Una terra, spiega Matassa, di cui talvolta i siciliani smarriscono il senso poetico. "Un vecchio paese, un po' stanco", dice Moireau ma che suggerisco a tutti di visitare. "Non c'è nessun posto così denso di storia". Autore di numerosi diari di viaggio - ricordiamo "Paris", "Tetti di Parigi", "New York", "Roma", "Firenze", "Venezia" - l'artista riprende scorci e vedute con sguardo sgombro da pregiudizi, ritrovando il volto vero e l'immutabile bellezza di una terra piena di contrasti, spesso vittima di troppi pregiudizi. I paesaggi luminosi del trapanese, la pittoresca veduta di Gagliano Castelferrato, Siracusa, Noto, il Castello di Donnafugata, i paesaggi marini, gli scorci montuosi: Moireau si rifà al vedutismo di genere con un linguaggio intriso di romanticismo. Sono pagine di viaggio, fra immagini e parole, che rappresentano anche una guida artistica per i tanti turisti che da Palermo e dal Palazzo Reale iniziano un tour alla scoperta dei luoghi più belli dell'Isola, come ha scritto il vice presidente dell'Ars Giuseppe Lupo. Un'iniziativa che per il direttore della Federico II Francesco Forgione "corona il boom turistico dell'isola, di cui la stessa Fondazione e il Palazzo Reale sono stati protagonisti".
La mostra è organizzata dalla Fondazione Federico II e dall'Assemblea regionale siciliana in collaborazione con la Fondazione Tommaso Dragotto e sarà aperta fino all'8 gennaio 2018.
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