Francesco Filippo ce l'aveva fatta: era sulle scale con i genitori e due dei suoi fratelli, Tancredi e Federico; ma l'altro, Raniero, era intrappolato nell'appartamento che bruciava. Quando Francesco si è accorto di quell'assenza, non ci ha pensato due volte: è tornato indietro, tra il fumo e le fiamme, per correre a salvare il fratello, ma il rogo ha ucciso anche lui. Francesco Filippo, 13 anni, e Raniero, 10 anni, sono le vittime di questa tragedia che ha colpito una famiglia a Messina, dove poco prima dell'alba un incendio ha devastato l'appartamento al primo piano di via dei Mille 134 in cui i due ragazzi morti (in una foto diffusa oggi sono ritratti insieme, di profilo, entrambi in camicia bianca e sorridenti) vivevano coi fratellini di 6 e 8 anni e i genitori Gianmaria Messina, 38 anni, e Chiara Battaglia di 36. A raccontare come sono andate le cose è Fernando Rizzo, cugino di Chiara Battaglia, che vive al secondo piano dello stesso palazzo, un'elegante costruzione degli anni Venti in una delle strade più esclusive della città. La telefonata al centralino dei vigili del fuoco è arrivata stamane alle 4.07, da parte di qualche vicino. In quei momenti Rizzo ha sentito urlare e bussare forte alla porta: "Erano i miei cugini e i loro figli. Sono entrati - ricorda - e poi ho visto nelle scale anche il loro bambino di 13 anni che, quando si è accorto che mancava quello di 10, è scappato scendendo al piano di sotto per salvarlo, ma non è più risalito. L'ho inseguito, non si vedeva nulla, non si respirava e sono caduto. Con mio cugino Gianmaria abbiamo tentato di salvarli, ma le fiamme erano alte e il fumo intenso. Lui ha indossato una coperta bagnata per cercare di entrare, ma ha dovuto desistere". I superstiti si sono rifugiati nell'abitazione di Rizzo, dove l'aria era irrespirabile. "Sono saltato - aggiunge il cugino della donna - dal mio balcone a quello del vicino e qui ho rotto il vetro e ho aiutato a passare dal cornicione i miei cugini e i bimbi, mia moglie e i miei figli. Siamo vivi per miracolo e disperati per i miei nipoti". Oggi Francesco Filippo avrebbe dovuto sostenere uno degli scritti alla scuola Verona-Trento, dove gli esami di terza media sono stati rinviati in segno di lutto. "I ragazzi sono sconvolti, è una tragedia che colpisce tutta la comunità scolastica, abbiamo disposto la chiusura dell'istituto e lo stesso faremo anche per il giorno del funerale", spiega il preside Roberto Trimarchi. I genitori dei piccoli ringraziano per l'affetto manifestato dall'intera città, ma "siamo straziati e non in condizioni di parlare", sono le uniche parole pronunciate dalla coppia. La famiglia di lei da un paio di generazioni gestisce due negozi d'abbigliamento per adulti e bambini, col marchio Vog. La boutique per bimbi la portava avanti proprio la mamma di Francesco Filippo e Raniero. Sulle cause dell'incendio, che finora restano oscure, sta indagando anche una sezione dei vigili del fuoco di Messina, il Niat (Nucleo investigativo antincendio territoriale). Le indagini sono coordinate dal pm Annalisa Arena. Tutta da verificare l'ipotesi fatta stamane, di un corto circuito in una presa della cucina, lo stesso ambiente in cui è ricavato il soppalco sul quale dormivano i due fratelli uccisi dalle fiamme.
Leggi l'articolo completo su ANSA.it