Sicilia

Etna: aumenta il numero di sfollati negli alberghi

Resta comunque ancora alto il numero di 'irriducibili' che ha trascorso in auto la seconda notte

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Redazione Ansa

E' notevolmente aumentato il numero delle presenze degli sfollati dell'Etna negli alberghi messi a loro disposizione dalla Regione Siciliana. In un hotel dove la prima sera si erano presentati in una decina a fronte di 140 persone attese, hanno deciso di prendere una stanza altre 60 persone. Resta comunque ancora alto il numero di 'irriducibili' che hanno trascorso in auto la seconda notte dopo il terremoto di magnitudo 4.8 di Santo Stefano. E questo nonostante il sistema di protezione antisciacallaggio delle zone dove ci sono case dichiarate inagibili sia stato potenziato dal dispositivo previsto dalla prefettura di Catania con la presenza, tra gli altri, di militari della squadra 'Lupi' dei carabinieri del comando provinciale. Ieri, a Catania, i vicepremier Matteo Salvini e Luigi Di Maio avevano invitato le persone rimaste senza casa a recarsi a trascorrere almeno la notte, viste anche le fredde condizioni climatiche, negli hotel di Federalberghi che hanno firmato la convenzione con la Regione Siciliana.

"Mettere in sicurezza il territorio e le strutture più fragili nelle aree esposte al rischio". Sono le "priorità" del capo del Dipartimento della Protezione civile, Angelo Borrelli, esposte a margine del sopralluogo a Fleri con il vicepremier Luigi Di Maio. "Noi abbiamo una carta del nostro territorio - ha aggiunto - e sappiamo dove intervenire. Va avviato e rafforzato l'intervento per rafforzare le infrastrutture".

Intanto notte tranquilla dal punto di vista sismico quella trascorsa sull'Etna: sul vulcano attivo più grande d'Europa gli strumenti dell'Ingv hanno registrato una decina di scosse, ma di bassa energia. I tre eventi maggiori alle 4:40 a Zafferana Etnea, di magnitudo 2.0, e ipocentro a 2 km di profondità, e gli altri due su altro versante, a Ragalna, ieri alle 21:14, di magnitudo 2.3, e a seguire alle 2:18, di magnitudo 2.1.

Quello delle 3:19 di notte del 26 dicembre è considerato dall'Ingv come uno dei terremoti più energetici mai registrati sul vulcano. L'evento sismico, di magnitudo pari a 4.8, è stato ampiamente avvertito dalle popolazioni residenti in quasi tutto il comprensorio catanese, provocando danni ed alcuni feriti nelle aree più prossime all'epicentro. Per gli esperti il sisma è legato legato all'attivazione della faglia Fiandaca e della faglia di Pennisi, due delle strutture più meridionali del sistema tettonico delle Timpe. Continua intanto l'eruzione sull'Etna con la presenza di attività stromboliana dai crateri sommitali e l'emissione di cenere lavica. Appaiono meno alimentate le colate laviche che restano confinate ad alta quota nelle desertica Valle del Bove, anche per il calo dei valori del tremore interno dei canali vulcanici che segnalano il movimento del magma in risalita. Non si può però la momento escludere una possibile alimentazione, tuttora in corso, del 'dicco' che si è intruso. Sulla base della distribuzione della sismicità attuale, ritengono dall'Ingv, potrebbe interessare un settore diverso dall'attuale teatro eruttivo, con l'apertura di nuove fratture eruttive a quote più basse di 2.400 metri, in coincidenza della parete occidentale ed in quella meridionale della Valle del Bove.

I vicepremier Matteo Salvini e Luigi Di Maio saranno oggi in visita sui luoghi colpiti dal terremoto di magnitudo 4.8 che ieri ha colpito il Catanese causando crolli e numerosi feriti. Previsto, nel pomeriggio, anche un vertice in prefettura per fare il punto sulla situazione. Nei luoghi maggiormente colpiti dal sisma è in arrivo anche un team della Protezione Civile. Oggi il presidente della Regione Sicilia, Nello Musumeci,
riunirà la giunta per dichiarare lo stato di calamità. 

LE FOTO DAI LUOGHI COLPITI

Fleri, frazione di Zafferana Etnea, mostra le sue 'ferite' con calcinacci per strada, caduti anche dalla sua antica Chiesa. Danneggiate anche le altre due chiese delle stesso Comune, mentre nella Maria Santissima del Carmelo di Pennisi, frazione di Acireale, sono crollati il campanile e la statua di Sant'Emidio, venerato perché ritenuto il protettore dai terremoti. Un altro 'miracolo' della nottata, dopo quello vissuto da una famiglia di Fleri, padre, madre e due figli minorenni, che, a letto, sono stati salvati dai mobili di casa che li hanno protetti a mo' di scudo dai calcinacci delle mura dell'abitazione. Ora parlano del "miracolo di essere rimasti vivi". Salvati anche tre cuccioli di cane a Zafferana etnea, recuperati dalle macerie dai vigili del fuoco avvertiti dalla loro padrona. Chiuso per ore il tratto tra Acireale e Giarre dell'autostrada Catania-Messina per lesioni sull'asfalto, e anche la tratta ferroviaria lungo la litorale ionica. Preso d'assalto il centralino del 112, il numero unico di intervento a Catania, con oltre 200 chiamate per interventi di soccorso.

 

Appena scattata l'emergenza la Prefettura di Catania, col prefetto Claudio Sammartino, ha attivato il Centro coordinamento dei soccorsi e lo stesso ha fatto la Protezione civile nazionale, con il capo dipartimento, Angelo Borrelli, che ha presieduto un vertice a Palazzo del governo. "I tecnici - afferma Borrelli - ci dicono che si sta andando verso un raffreddamento della lava e ci dobbiamo aspettare una quiescenza dell'attività eruttiva il cui picco c'è stato a Natale, ora si va verso una diminuzione del fenomeno". E annuncia che "un team del Dipartimento è in partenza per le aree colpite per operare a supporto dei comuni per l'assistenza alla popolazione".

VIDEO A Fleri muri crollati e danni alle chiese

 

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