Un anziano attore cerca di ricostruire nella propria memoria i personaggi dell'Amleto di Shakespeare. Uno spettacolo divertente e poetico che, mettendo in scena il più noto dei drammi shakeasperiani, parla del teatro, della memoria, della vita. E' questo il filo conduttore di "Amletto", uno spettacolo scritto e diretto da Emanuele Conte con protagonista Enrico Campanati in scenaal teatro Libero di Palermo, giovedì 6 e venerdì 7 febbraio, alle 21.15, una produzione Fondazione Luzzati / Teatro della Tosse di Genova, che vede la collaborazione di Alessandro Bergallo e Alessio Aronne alla drammaturgia. Il protagonista cercherà di ricucire insieme brandelli di memoria, mescolando le parole dell'Amleto con i suoi personali ricordi di palcoscenico in uno spettacolo-cortocircuito poetico e divertente sul teatro, la memoria, la vita. Finché ci saranno mani per applaudire, Amleto dunque non morirà. Ecco che tutto ruota intorno alla ricerca della propria esistenza nella memoria dei tanti personaggi interpretati, vissuti, uccisi e rinati per un'altra replica. Ma cosa resta di quel personaggio nella vita dell'attore? Forse niente, forse un uomo comune, un uomo normale, che fa cose normali, in un mondo normale. Così può capitare che quell'uomo normale, un bel giorno, mentre sta facendo la spesa, si ritrovi a vagare per la città con due grandi sacchetti del supermercato. Può capitare che dimentichi la strada di casa, dimentichi anche la casa, che nella sua testa risuonino solo le battute di Shakespeare e che fra quelle battute ritrovi se stesso.
Leggi l'articolo completo su ANSA.it