Ha telefonato al ministro Dario Franceschini, al direttore di Rai Uno Stefano Coletta, ai leader di Fdi Giorgia Meloni e della Lega Matteo Salvini, chiedendo aiuto e iniziative in favore degli artisti del mondo dello spettacolo che dal marzo 2020 a causa del covid sono senza lavoro e senza soldi.
Telefonate finte, senza l'interlocutore dall'altro lato, comiche e irriverenti come nello stile del mago Francesco Scimemi che ha utilizzato la sua pagina Facebook per il suo Sos al mondo della politica e a chi "tiene le redini della tv pubblica", che hanno registrato già oltre ventimila visualizzazioni. "Al direttore di Rai Uno - dice - ho chiesto di realizzare un contenitore da mettere nella programmazione in cui fare esibire cantanti, comici, cabarettisti, artisti che sopravvivono a stento, pagandoli una cifra simbolica ma dando loro un momento di speranza. Lo dovrebbe fare fuori dai meccanismi commerciali ma per solidarietà con un mondo piegato dal covid considerato che non esistono gli artisti da asporto". "Noi siamo completamente fermi da marzo - spiega - Ancora aspettiamo i ristori per gli spettacoli contrattualizzati ma saltati. Indennizzi che non si basano sui redditi annuali". "In questo momento non si può chiedere - dice Scimemi - l'apertura dei teatri perché sarebbe pericoloso anche se sicuramente meno di un mezzo pubblico o di un centro commerciale affollato. Che aiuti possiamo ricevere? Qualcosa di più congruo dall'Inps in base all'anzianità e allo storico dei contributi versati. E poi, come hanno dato il bonus monopattino, lo diano agli artisti per l'acquisto di apparecchiature che permettano loro di potersi esibire in streaming. Se non riescono a dedicare un'ora del palinsesto delle tre reti ammiraglie, potrebbero sfruttare uno dei tanti canali Rai e dedicarlo, anche momentaneamente, alle esibizioni degli artisti professionisti che non possono lavorare. Pagandoli, anche con un contributo dello Stato".
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