Sicilia

Scuola: Pacifico (Anief), a governo chiediamo stop a precari

"Attuale governo ha investito in scuola, basta con supplentite"

Redazione Ansa

(ANSA) - PALERMO, 29 GEN - "Questo governo è riuscito dopo tanti anni a cominciare ad investire nella scuola, che purtroppo negli ultimi dodici anni è stata vista sempre come un bancomat e oggi in tempo di pandemia ne abbiamo pagato le spese. Il Recovery Plan potrebbe essere una soluzione, abbiamo registrato gli aumenti degli organici sia nei plessi sia come a livello di organico straordinario per l'emergenza Covid". Lo ha detto Marcello Pacifico, presidente del sindacato Anief, nel giorno in cui è stato illustrato ai giornalisti l'accoglimento da parte del Comitato europeo dei diritti sociali, del reclamo collettivo presentato dal sindacato al Consiglio d'Europa contro lo Stato italiano per violazione dell'articolo 1, paragrafo 2, della Carta sociale europea, poiché la situazione di precarietà viola il diritto del personale dell'istruzione pubblica. "Non è andata bene con il governo uscente - ha aggiunto Pacifico - la politica che riguarda il reclutamento dei precari perché ancora oggi i precari della scuola in Italia non hanno avuto la risposta che aspettavano". La crisi di governo sta imponendo un momento di riflessione anche sulla scuola ma già Anief ha chiare le idee su cosa chiedere al prossimo esecutivo e al prossimo ministro per l'istruzione. "Bisogna finirla con la 'supplentite', finirla con la precarietà. Questo è un nostro dovere sociale - ha sottolineato Pacifico -. La battaglia sulla precarietà è una missione di Anief, fin dalla nostra fondazione. Cominciamo a pensare, partendo da questo concorso straordinario, a fare ammettere tutti i candidati nella graduatoria finale, affinché possano essere tutti reclutati perché non è giusto che lo Stato ogni anno chiami le stesse persone, però, nega a queste stesse persone un ruolo solo perché non hanno vinto un concorso. Ogni anno questi insegnanti sono chiamati a istruire i nostri figli, fanno scrutini. Se fossero nel settore privato sarebbero tutti stabilizzati 'tout court' e invece sono nel settore dell'educazione. Sono bravi, valutano i nostri figli, bisogna dare loro un canale riservato di reclutamento", conclude Pacifico. (ANSA).
   

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