(ANSA) - CALTANISSETTA, 05 FEB - "Il fatto che abbia
partecipato a cinque interrogatori di Vincenzo Scarantino non
vuol dire che io conosca tutte le sue vicende. Facevo i verbali,
scrivevo senza comprendere, stavo attento solo alla scrittura,
non al contenuto".
Mattei è accusato, insieme. due colleghi, di aver costruito a
tavolino il falso pentito Vincenzo Scarantino, imbeccandolo e
costringendolo ad accusare dell'attentato persone ad esso
estranee.
Il pm si è poi soffermato sul passaggio di alcuni appunti
scritti a Scarantino. "Vincenzo Scarantino aveva difficoltà
enormi a leggere e scrivere - ha continuato Mattei -. Le prime
volte mi chiedeva di leggergli il giornale".
"Un giorno arrivai ad Imperia da Scarantino - spiega - e lo
trovai furioso perché sconvolto dal fatto che l'avvocato
Petronio avesse tirato fuori delle sue foto con degli
omosessuali. Gli dissi di stare calmo e chiedere al suo avvocato
come muoversi, invitandolo a scrivere eventuali quesiti da
sottoporre al legale. Il giorno dopo si presentò con un verbale
e mi chiese se glielo potevo leggere e se gli scrivevo io le
domande da fare al difensore. Io l'ho solo aiutato". "I
biglietti sono miei - ha poi aggiunto riferendosi agli atti
giudiziari sui quali secondo l'accusa Mattei avrebbe scritto
degli appunti per Scarantino - ma i verbali con le sue
dichiarazioni, non li ho mai scarabocchiati, nemmeno con un
punto interrogativo". (ANSA).
Borsellino: poliziotto, mai toccato verbali Scarantino
La deposizione dell'imputato Fabrizio Mattei
